Napoli, la 'benedizione' di Savoldi: 'Pavoletti all'apice della carriera'
L’identikit è tracciato da un pezzo: prima punta classica, forte fisicamente, bravo di testa, che segni e aiuti i compagni, che dia fastidio ai difensori, che difenda palla aspettando gli altri, che attacchi il primo palo con rabbia, fame, intuizione. Il casting non è mai iniziato perché Leonardo Pavoletti ha messo d’accordo tutti sin da subito: presidente, allenatore, tifosi. Anni 28, fame di gol, carriera spesa in giro per l’Italia prima dell’esplosione di Varese. Ma è davvero l’uomo giusto per “risollevare” le sorti di una squadra, il Napoli, che anche senza centravanti classico segna, vince e diverte? Seduti virtualmente al “Bar dello Sport” tre ex azzurri s’esprimono sul possibile approdo di Pavoletti al Napoli.
Il primo ad esporsi è lo storico bomber Giuseppe Savoldi: “Pavoletti ha le caratteristiche del centravanti vero, del numero nove classico, uomo d’area di rigore, forte di testa, con piedi discreti – ha detto al quotidiano “Roma” - nel corso degli anni ha dimostrato di saperci fare. Gli infortuni possono capitare a tutti, l’importante è che sia recuperato e questo può saperlo solo il Napoli. Se al top della forma, integro fisicamente, Pavoletti è il centravanti giusto per una squadra che ha bisogno di una punta con determinate caratteristiche. A 28 anni un calciatore è all’apice della propria carriera, al massimo dal punto di vista psicofisico per poter affrontare qualsiasi piazza. Napoli non è una piazza facile, bisogna avere la testa per sopportare le tensioni che ci sono, ma questo non posso saperlo. Ripeto, tecnicamente va benissimo Pavoletti, il resto lo scopriremo solo in futuro”.