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Gautieri a CM: 'Pavoletti mi fece una promessa. Ecco il suo segreto'
Trentotto gol tra Lanciano e Varese, quando Pavoletti era poco più che uno sconosciuto. In panchina c’era Carmine Gautieri, l’allenatore che di fatto lo ha lanciato e rilanciato nel grande calcio, fino all’approdo in quel di Napoli, atteso per il prossimo gennaio. Punto d’arrivo di una carriera “esplosa” in ritardo e ripercorsa attraverso le parole dell’ex mentore del bomber di Livorno, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.com
Pavoletti nuovo centravanti del Napoli: è il calciatore giusto per Sarri?
“Non potevano scegliere un calciatore migliore. Nonostante abbia ventotto anni, Leonardo ha ancora ampi margini di miglioramento, è in costante crescita. Negli ultimi 8-9 anni non ho visto in Italia attaccanti con le sue caratteristiche. Il Napoli ha piazzato un grande colpo e non credo che la società debba avere timori per le noie fisiche degli ultimi tempi perché negli anni passati non ha mai avuto problemi rilevanti”.
Gran fisico e piedi buoni: col suo arrivo potranno ulteriormente migliorare le prestazioni di Insigne e Mertens?
“Sicuramente, lui è molto abile nel dialogo nello stretto, sa creare gli spazi per gli esterni offensivi e per gli inserimenti degli interni di centrocampo. Sa lavorare di sponda ed è bravissimo nell’attaccare il primo palo. Il potenziale d’attacco del Napoli è già importante ma Pavoletti saprà ritagliarsi uno spazio importante”.
Pavoletti in coppia con Milik può essere un’idea?
“Certo, ci potrebbe stare benissimo, in determinati momenti della partita, un 4-2-4, con i laterali molto alti, magari quando c’è da recuperare una situazione di svantaggio. E’ una soluzione da tenere in grandissima considerazione. Leonardo è uno che si scarifica, lavora molto per la squadra e se l’allenatore gli chiede di andare a disturbare il regista avversario, di certo non si tira indietro”.
Caratterialmente saprà reggere le pressioni di una piazza esigente come quella partenopea?
“Si calerà subito in questa nuova realtà, penso senza grandi difficoltà. E’ abituato ad affrontare grandi sfide e spesso le vince. Un giocatore che prima di arrivare in A passa attraverso tutte le categorie, non può avere timore delle pressioni del pubblico e dell’ambiente. Anzi, questa nuova dimensione potrebbe galvanizzarlo”.
Gautieri ha un consiglio da dare al suo vecchio pupillo?
“Non ce n’è bisogno, lui è un duro. Sei anni fa mi disse che sarebbe arrivato in serie A e in nazionale e ha mantenuto la promessa. Sono contento per lui perché se lo merita. E sono felice per il Napoli che per i prossimi sei-sette anni potrà contare su un grande centravanti”.