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    Napoli in silenzio, ma a nessuno importa

    Napoli in silenzio, ma a nessuno importa

    • Giovanni Scotto

    Si pensava che il Napoli tornasse a parlare dopo la vittoria sul Verona. Così non è stato. Tutti in silenzio anche nel pomeriggio in cui il Napoli è tornato al successo, dimenticando lo scoppolone di Udine che probabilmente ha messo la parola fine ai sogni scudetto.

    MEGLIO TACERE - Per questioni di opportunità la società ha deciso di non far parlare nessuno. Né l’allenatore (che comunque nel recente week end non avrebbe potuto perché squalificato) né i giocatori, che però si sono espressi attraverso i social network, come Reina ed Hamsik. La scelta è arrivata su consiglio dell’avvocato del club Mattia Grassani, che vuole evitare alla radice che qualche parola potesse essere usata “contro” il Napoli e impedire a Higuain di ottenere il tanto desiderato sconto sulla squalifica. E il silenzio durerà fino a quando la Corte d’Appello Federale non si pronuncerà sull’attaccante argentino, forse addirittura lunedì. Se Higuaìn venerdì andrà a difendersi di persona a Roma, Sarri non presenterà la sfida di sabato contro l’Inter, e giovedì non ci sarà il consueto “salottino” con uno dei calciatori in collegamento con la radio ufficiale.

    TIFOSI 'CONTENTI' - Quella del silenzio stampa è una prassi assai usata dal presidente De Laurentiis. Scelta che indispettisce i giornalisti e che teoricamente penalizza realmente i tifosi. In realtà, tastando il polso ai social network, ai supporters azzurri poco importa di ascoltare le voci dei protagonisti, ed anzi, spesso applaudono a queste decisioni. E in fondo i giornalisti proseguono il loro lavoro, semmai 'aumentando' i servizi in cui si parla poco di calcio. È singolare, comunque, che la società preferisca un silenzio totale ad una accortezza nel rilasciare dichiarazioni. Sia Sarri che i giocatori sanno come misurarsi, o magari potevano evitare di rilasciare parole polemiche su Higuain. Ma forse tanto vale spegnere i microfoni e tanti saluti. Si vive bene anche senza sentire le voci degli azzurri. O no?

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