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Napoli, Gattuso: 'Allan cammina in allenamento, domani sta a casa!'. Poi replica a Conte: 'Ma quale catenaccio...'
ESCLUSIONE ALLAN - "Nessuna polemica, non si è allenato come voglio io e sta a casa. Domani è un altro giorno, senza rancore: quando torneremo se si allenerà come dico io verrà convocato, altrimenti no".
ULTIME PRESTAZIONI - "C'è tanto lavoro e si dorme poco, guardiamo le partite e facciamo fatica anche noi a spiegarci perché manca continuità. Dobbiamo interpretare le gare in un certo modo, senza dimenticare di dover mettere in campo quello che facciamo, non ognuno a modo sui".
SVOLTA - "Non abbiamo bisogno di trovare stimoli, dobbiamo fare 40 punti oggi. Non pensare che siamo fuori dall'Europa, ma di muovere la classifica. Qua di stimoli ne abbiamo tanti perché siamo ancora in una zona pericolosa. Dobbiamo crescere mentalmente perché stiamo pagando una questione di testa. Sento dire che prepariamo bene le coppe e non il campionato perché non ci sono stimoli, ma non è così: non snobbiamo nulla, bisogna sempre giocare da squadra. A volte non sembriamo squadra e andiamo in difficoltà. In una partita ci sta un momento di sofferenza, su questo dobbiamo lavorare".
INTER - "Uno può vedere il calcio come vuole, non abbiamo fatto nessun catenaccio ma abbiamo giocato da squadra corta e organizzata. A San Siro abbiamo fatto il 46% di possesso palla, non c'è altro da aggiungere".
SCELTE SUI CONVOCATI - "Avevo detto che quando si chiudeva il mercato bisognava pensare al Napoli 24 ore al giorno. Non posso gestire un giocatore solo (Allan, ndr), ma una squadra di 24-25 giocatori e non posso non essere coerente! Bisogna pedalare".
BUONE DIFESE IN CARRIERA - "Anche l'anno scorso facemmo tante gare senza subire gol. Vedo il calcio in due fasi, quella di possesso e non possesso, poi si può discutere sulla pressione, alta o bassa. L'errore più geande quando sono arrivato qui è stato uno: fare una pressione ultra-offensiva sistematicamente. Quando ho capito che questa squadra non riusciva a supportare la pressione ultra-offensiva, mi sono messo 10-15 metri più indietro. Oggi la squadra deve stare compatta e non allungarsi, i centrocampisti devono essere bravi a chiudere gli spazi perché poi questa squadra ha qualità quando ha la palla. Con il Lecce perdevamo le prime palle, non la seconda o la terza palla: questo non è un problema della difesa, ma di tutta la squadra che quando si allunga non riesce a essere compatta. Dobbiamo andare con veemenza sul pallone, la squadra va bene in fase di possesso, ma bisogna essere più umili in fase di non possesso".
VAR CHALLENGE - "A me il VAR piace, sono favorevole. Ma l'arbitro deve parlare a fine partita, come fanno tutti: è un professionista, a fine partita deve dire cos'ha visto. Qualche arbitro giovane si mette in difficoltà da solo: c'è il VAR, vacci! Ma penso che l'arbitro deve parlare, dare spiegazioni e una lettura della partita".
CONDIZIONE SQUADRA - "Stanno tutti benissimo".
MERTENS - "Fa sembrare facili palloni difficili, l'altro giorno ci ha fatto respirare sapendo gestire le palle con grande qualità. E' un giocatore che vede la porta, furbo quando viene a legare. Senza lui, abbiamo perso tanto. Per me può fare tutto, non è solo un nove: può giocare esterno, centravanti, ha una furbizia incredibile e una grandissima tecnica".
MANOLAS OUT CON IL LECCE - "Gli avevo dato tre giorni per la nascita del figlio, ha perso due giorni d'allenamento, ma quando la squadra si allena sempre al massimo e uno non si allena poi non è facile fare delle scelte. La squadra funzionava, Koulibaly e Maksimovic si allenavano bene, ma so anche io che ho fatto degli errori, ma non volevo perdere credibilità di fronte alla squadra. Poi ci sta la difficoltà quando sei fermo da tempo, ma bisogna dargli minutaggio altrimenti poi è difficile".
TRAPPOLA CAGLIARI - "Il loro gioco dà fastidio: buttano palla in area, giocano sugli attaccanti e se perdono palla vengono contro subito con grande veemenza. La partita somiglia a quella con la Sampdoria. Palleggia meno del Lecce, ma è uno stadio difficile perché la palla non esce mai: dovremo fare una partita molto attenta di testa, capire bene cosa fare".
NAPOLI BIPOLARE - "La squadra non mi dà mai modo di sbroccare, vedo sempre gli allenamenti e rimango sorpreso. Qua la notte non si dorme più, io la notte non dormo più, mi sveglio e ho gli incubi: è difficile dare una spiegazione a questo Napoli bipolare. Dobbiamo annusare prima, pensare prima, non bisogna pensare di essere più forti di Lecce, Cagliari... Ogni partita ha la sua storia, dobbiamo farci trovare pronti su ciò che non ci piace fare, cioè stare là, subire. E invece no, dobbiamo migliorare a stare là e non avere la sensazione di poter prendere gol ogni volta che gli avversari superano la trequarti. come abbiamo fatto a San Siro con l'Inter: siamo stati là, abbiamo sofferto".
ELMAS - "Non mi sorprende. Sa che deve migliorare, imparare a stare nel campo, ha una forza incredibile ma ancora regala troppe corse a vuoto. Mi ha sorpreso la sua tecnica, non la sua forza che ho notato dopo tre giorni. Può fare ancora meglio, ha 20 anni ma è molto forte: ha la testa da calcolatore, ha voglia, è un po' permaloso ma ascolta e va bene. L'importante, è che quando sbaglia tira su la testa".
NAPOLI IDEALE - "Mi piacerebbe vedere una squadra che fa pressione ultra-offensiva, che ha gamba per coprire tutto il campo, per prendere i giocatori davanti con forza. Mi piace aspettare un po' l'avversario, ma mi piacerebbe anche fare delle partite a campo aperto con la consapevolezza di non rischiare nulla: la strada da percorrere è questa, l'altra non ci porta da nessuna parte".
MARAN - "Replicare alle sue parole? Dobbiamo fare la nostra partita, sappiamo che il Cagliari ha caratteristiche per metterci in difficoltà: voglio vedere la prestazione, come teniamo il campo e come siamo disposti a soffrire".
DEMME - "Importante, ma anche Lobotka che mi piace molto e deve crescere fisicamente. Demme fa tanti chilometri e ci dà equilibrio, è importantissimo ma mi aspetto tanto anche da Lobotka: dobbiamo essere bravi noi a dargli minutaggio".
STIMOLI DALL'AMBIENTE CAGLIARI - "Gli stimoli dobbiamo trovarli guardando la classifica, nessuno stimolo in più. Non ho mai visto giocare i tifosi: tre giorni fa erano 60mila a San Siro... Dobbiamo stare sul pezzo e pensare di giocare una grande partita, i tifosi dopo 10-15 minuti non li senti più perché sei preso dalla partita: pensiamo alla squadra che affrontiamo, non ai tifosi".
TRIDENTE CALLEJON-MERTENS-INSIGNE - "Non so se riparto dal tridente storico. Ho giocatori forti in attacco e decido gara dopo gara. Ora sto dando pochissimo spazio a Lozano è vero, ma nessuno parla di Llorente che è un grande professionista, si mette sempre a disposizione e meriterebbe più spazio. Ma si parla solo di Lozano perché è costato 50 milioni, va bene. Le cose che faccio qui non sono dovute all'antipatia per qualcuno, ma decido in base alla funzionalità per la squadra. Dopo vengo massacrato, ma so che le mie scelte sono fatte in buona fede. Avete scritto che in Messico mi hanno dichiarato guerra per Lozano e pazienza, vorrà dire che non andrò più in Messico. Mi dispiace per tutti i giocatori, non solo per Lozano: ne abbiamo tanti forti, specialmente in attacco dove c'è tantissima qualità".