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Napoli, cosa c'è dietro al no di Verdi: per giugno ipotesi Inter, e la Roma...
UNA SCELTA CHE DIVIDE - Le dichiarazioni, concesse a Sky Sport, hanno dato il via a un vortice di polemiche, dividendo addetti ai lavori e non, soprattutto sui social. C'è chi difende la presa di posizione di Verdi, che a Napoli avrebbe rischiato di fare tanta panchina (Pavoletti, Regini e Grassi, complessivamente 7 presenze in campionato in maglia azzurra, insegnano), c'è invece chi lo accusa di aver paura di mettersi mettere in gioco nella squadra che guida la classifica, o chi lo considera poco saggio nella volontà di perdere, a 25 anni, un treno così importante della sua carriera, tra l'altro in un anno nel quale non c'è l'esigenza di giocare tutte le partite per guadagnare un posto al Mondiale.
C'E' L'INTER - Verdi ha scelto, una scelta puramente tecnica e non figlia di pressioni esterne, di restare a Bologna per continuare a crescere in una piazza che conosce, dove si sente amato e stimato, dove ha le sue certezze e sicurezze, ma a Casteldebole ha comunque i mesi contati. A fine stagione farà la valigia, il trasferimento in una big è pianificato. Dopo il rifiuto odierno, difficilmente il Napoli tornerà alla carica, ma non mancano le squadre interessate: attenzione all'Inter, che lo voleva già in estate, ha provato a portarlo in nerazzurro a gennaio (il Bologna non era disposto a cederlo in prestito con diritto) e lo considera un potenziale rinforzo per la prossima stagione, e alla Roma, che con Monchi ha contattato l'entourage un mese fa. A giugno farà una mini rivoluzione, sposando un progetto sempre più Verdi, pardon, verde.
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