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    Mourinho: 'Soffro un po' per l'Inter. Juve? Tornerà a non vincere. Io CT dell'Italia...'

    Mourinho: 'Soffro un po' per l'Inter. Juve? Tornerà a non vincere. Io CT dell'Italia...'

    José Mourinho, manager del Manchester United, rilascia una lunga intervista a Rai Sport nella quale parla di Var, Inter, Juventus, Nazionale e Conte. Lo Special One parte dal Var, novità nel calcio mondiale: "In una mia partita c'è stato e non mi è piaciuto, è stato annullato un gol per un millimetro del ginocchio in fuorigioco. E poi non dev'esserci un minuto di interruzione specie nelle partite importanti, ma il VAR è per gli errori evidenti. Guardando le partite credo che non stanno seguendo il protocollo di applicazione. Se mi chiedi se lo voglio, ti dico di sì, ma applicato in maniera giusta". 

    SULL'INTER - "C'è stata una storia bellissima prima di noi e dopo di noi. Questi anni senza tituli sono da accettare. Da tifoso fa un po' soffrire, ma sono sempre in contatto. Cerco di guardare le partite e se non è possibile farlo seguo i risultati. Vive un momento di transizione, non si può sempre vincere. Anche la Juve passerà un momento così". 

    SULLA JUVE - "Gioca sempre da Juventus. Devi aspettarti che possano vincere anche se non sembra da come giocano. Non tutti si aspettavano che potesse vincere col Tottenham, io me lo aspettavo. Se mi piacerebbe incontrarla in Champions? Mi piacerebbe vincere contro il Siviglia prima perchè non abbiamo fatto un risultato fantastico all'andata (sorride, ndr)". 

    CT ITALIA - "No non lo farei, e non perché non sento la passione per il Paese, perché la sento, ma l'Italia ha grandi allenatori di tutte le età. Dai più vecchi a fine carriera a quelli nel pieno della stessa. L'Italia non necessiterà di uno straniero per essere allenata".

    SU CONTE - ""Non ne voglio parlare. L'importante è che io e Antonio abbiamo fatto il giusto. Ci sono stati problemi ma si deve dimenticare e dobbiamo dimostrare chi siamo e non solo questo. Lui è allenatore del Chelsea e io del Manchester United, due grandi club, non potevamo fare qualcosa che non fosse rispettoso quando ci siamo incontrati".

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