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Monza, esonerare Stroppa è doloroso ma necessario: possibile che Berlusconi non se ne sia accorto prima?
La squadra l’ha fatta Adriano Galliani con i soldi di Berlusconi quindi non ha badato a spese e non si è posto limiti. Tredici nuovi acquisti, quasi tutti con trascorsi di serie A, né giovani, né vecchi, ma maturi e con qualche eccellenza assoluta: Marlon, Sensi, Pessina, Caprari, Petagna. Obiettivo dichiarato: la salvezza il prima possibile per poi occupare la parte sinistra della classifica. Insomma una posizione tra la decima e la dodicesima posizione.
Ebbene, non solo la partenza è stata sconfortante, ma la stessa posizione di Stroppa, soprattutto dopo la sconfitta di Napoli, si è fatta pesante. La ragione non è la sconfitta di per sé, ma l’atteggiamento remissivo della squadra che, già in casa contro il Torino, aveva retto per mezz’ora appena. Certo, c’è stata qualche assenza importante (Pessina). Certo, qualche infortunio grave (Andrea Ranocchia proprio a Napoli) non ha aiutato. Ma pochi pensavano, dopo un mercato così ricco, ad un avvio tanto choccante. Il punto è che il Monza, dopo un radicale trapianto di calciatori di serie A, sembra solo una delle tre neopromosse. Cosa che non è più. Una situazione che né Galliani, né Berlusconi possono accettare.
Venerdì in Brianza arriva l’Udinese e la vittoria, per il Monza, è obbligatoria. In caso contrario, potrebbe scattare l’esonero di Stroppa. Poi, di seguito, i biancorossi sono attesi da Roma, Atalanta e Lecce, un trittico che, al massimo, può fruttare tre punti. Se, dunque, Stroppa dovesse essere il primo allenatore a saltare, la domanda da porsi sarebbe la seguente: perché proprietà e dirigenza gli hanno accordato fiducia pur sapendo che non era l’uomo adatto né per curriculum, né per gestione? È probabile che Berlusconi abbia fatto prevalere lo spirito di riconoscenza. É sicuro che Galliani pensasse che, rafforzando la squadra in maniera adeguata, Stroppa avrebbe migliorato la qualità complessiva. È legittimo che lo stesso allenatore ritenesse di trovare la quadratura del cerchio prima dell’inizio della serie A. Ripeto: gli infortuni non lo hanno aiutato, però la povertà di manovra e di schemi offensivi è tale da chiedersi quando mai questa squadra possa fare arrivare la palla nell’area avversaria. Esonerare Stroppa, quindi, seppur doloroso sarà necessario. Berlusconi, seguendo le regole della casa, chiamerà Donadoni e Donadoni, fermo da troppo tempo, dirà sì. Per rilanciare il Monza, ma anche per ritrovare se stesso.