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    Monchi, schiaffi a Nainggolan: mai visto. E la Roma sembra un grande club

    Monchi, schiaffi a Nainggolan: mai visto. E la Roma sembra un grande club

    • Stefano Agresti

    Mentre molti - soprattutto tifosi della Roma - si adoperavano per difendere Nainggolan dopo l’inqualificabile show di Capodanno, Monchi ha mostrato come si comporta il dirigente di un grande club: ha chiesto che gli venga affibbiata una multa esemplare, il massimo consentito dal regolamento (il 30 per cento dello stipendio mensile), e ha tenuto a rapporto tutta la squadra per sottolineare quali principi debbano ispirare chi indossa la maglia giallorossa.

    È un segnale importante: a Roma una cosa del genere non si era mai vista, certamente non nei sette anni di gestione americana. Eppure in questo periodo dal club giallorosso sono passati dirigenti che godono di considerazione notevole, probabilmente esagerata: l’esule Baldini, il prode Sabatini. In due hanno portato tante belle parole, zero trofei e la sensazione forte che il club giallorosso fosse destinato a un ruolo da comprimario innanzitutto per i comportamenti e gli atteggiamenti. Era, la Roma, la società che cacciava Totti dal ritiro per un’intervista nemmeno così pesante, ma che di fronte alle questioni serie e importanti si squagliava.

    Non sappiamo se Monchi trasformerà la Roma americana in un grande club di livello internazionale, però ora questa sembra una società seria: una bella novità. E di sicuro il mondo giallorosso ci guadagnerà in considerazione, interna ed esterna.

    Semmai siamo curiosi di capire come la pensano ora quei tifosi che, quando abbiamo auspicato il pugno durissimo nei confronti di Nainggolan, ci hanno coperto di insulti, minacce e macabri auguri. Chissà se se la prenderanno allo stesso modo con Monchi il quale - certo non per il nostro auspicio - si è comportato proprio come indicavamo.

    @steagresti


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