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    Romamania, Monchi: 'Siviglia cresciuto mentre ero via'. Non avevamo dubbi...

    Romamania, Monchi: 'Siviglia cresciuto mentre ero via'. Non avevamo dubbi...

    • Paolo Franci
    Lo ammetto: è un dente che duole. E ogni volta che rivedo il dentista, fa ancora più male. Perdonate la metafora ortodontica, che però ha il pregio di essere efficace nel trasmettere quanto detesto incrociare Monchi su paginate web nelle quali, pur di striscio, parla di Roma o del suo modo di lavorare. Lo ha fatto alla radio ufficiale del Siviglia dove ha raccontato che «Il club è cresciuto mentre ero a Roma». E ti credo, verrebbe da dire.

    Il problema è che non è cresciuta la Roma, anzi è finita in un mezzo abisso dal quale stava tentando di riemergere, a fatica e con risultati fin qui modesti, prima dell'emergenza coronavirus. S'è poi espresso sul vendi e compra, quello che Pallotta definì 'una delle migliori menti del mondo del calcio', per poi bollarlo così, ai titoli di coda dello spagnolo a Roma: «Mi ha chiesto di fidarsi di lui e di lasciarlo fare a modo suo. Gli abbiamo dato il pieno controllo e ora abbiamo più infortuni di quanti ne abbiamo mai avuti e rischiamo di non riuscire a finire tra le prime tre per la prima volta dal 2014». Ecco, questo è stato uno dei rari momenti in cui avrei voluto dare una pacca sulla spalla a Jim Pallotta. Abbracciarlo addirittura.

    Monchi, anche a Siviglia, ha ribadito il concetto delle plusvalenze necessarie per chi costruisce progetti come il suo attraverso «Giocatori con prezzi convenienti da far salire di prezzo e poi rivendere» chiosando poi: «Questo modo di lavorare non mi traumatizza perchè so che è un modello di successo». A chiacchiere, sicuro. Nel senso che è anche abbastanza ovvio: cerchi un giocatore a poco prezzo, lo valorizzi, lo rivendi e ne compri un altro. E via così, salendo di valore e di qualità. Facile no? Se fosse così semplice anche mia madre potrebbe fare il ds romanista. Il punto è che poi porti qui Pastore a 25 milioni più 4,5 netti l'anno per cinque anno. Porti qui Karsdorp a 18 milioni. Per non parlare di Coric, Bianda, Defrel e non voglio arrivare fino a Schick, che almeno a Lipsia s'è ripreso. Il punto è che quel giochino funziona se hai talento da vendere e capacità nello spuntare prezzi vantaggiosi, che non siano i 30 milioni per Cristante o i 30 per il quasi trentenne Nzonzi. E, quando il calcio ricomincerà trattando il coronavirus come un tragico ricordo e la Roma affronterà il Siviglia, per una volta anche io starò con Jim Pallotta, che ha detto di volersi prendere una rivincita sul suo ex dirigente. Magari con un gol di Pastore.
     

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