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Romamania: agli ottavi ma brutta e fragile, dov'è la squadra di Fonseca?
Quella attuale è in perenne difficoltà nel trovare la porta, in grado di concedere una ventina di tiri in porta (vado a spanne) contro il modesto Gent e dunque con la difesa aperta come un autogrill sull'autostrada. C'è chi obietterà: sì ma ha vinto contro il Lecce dominando. Vero, ma può bastare? No. Eppoi, c'è da registrare quel calo quasi sistematico, nelle ultime partite, dopo un'oretta di gioco. Prendersela con l'allenatore? Obiettivamente sta lavorando in una situazione che dal punto di vista mentale non è delle migliori, considerando che il club è in vendita e deve fare i conti con la modestia di alcuni giocatori. Ma...
E certo, anche gli infortuni. Però, ad esempio, mi piace ricordare la prima Roma di Spalletti che fece il record di vittorie nella stagione 2005-06. Perse Totti per il grave infortunio contro l'Empoli proprio durante quella meravigliosa striscia. E fu costretta a giocare alcune partite con i 'ragazzini' Rosi, Okaka, Greco. E soprattutto, era una Roma che non navigava nell'oro e alle prese con il tramonto dell'era Sensi, pur disponendo di una rosa competitiva che, però, l'anno prima aveva fatto disastri. In quella stagione, prese solo svincolati o quasi: Nonda, Kuffour, Taddei, Comotto, Eleftheropoulos e in prestito Kharja e Alvarez, giusto per fare qualche nome. Quella Roma con Spalletti, come direbbe Petrachi, diede vita a un vero e proprio 'anno zero' per ripartire. Giocò un calcio bellissimo classificandosi quinta e poi catapultata in Champions per le sentenze di Calciopoli. Fu, quella, una grande Roma in mezzo a tante difficoltà. E certo non voglio fare paragoni, ma solo ricordare che a volte nelle difficoltà ci si esalta. Proprio quello che non sta succedendo ora.
Paolo Franci