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    Inter, una sconfitta bruttissima: la Fiorentina sconvolge la classifica. Kean è il migliore possibile per l'Italia

    Inter, una sconfitta bruttissima: la Fiorentina sconvolge la classifica. Kean è il migliore possibile per l'Italia

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    A cinque giorni dal Festival di Sanremo, a Firenze si canta con l’omonimo Ranieri e si urla a squarciagola con Moise Kean, che in teoria fa anche il cantante rap ma in pratica è soprattutto un bomber pregiatissimo. Vabbè, dai… “Ricominciamo”.

    Sessantasette giorni dopo lo spavento e le lacrime per Edoardo Bove, a Firenze ci sono baci e abbracci per una vittoria che sconvolge - davvero - la classifica. L’Inter subisce tre gol e resta a meno tre dal Napoli. La Viola agguanta la Lazio al quarto posto e stacca la Juventus (6a) di due punti. Questa raffica di numeri, giorni e posizioni, è condensata nell’ora e un quarto (più recupero) che restava da giocare da quell’ormai lontano 1 dicembre. Quella domenica la Fiorentina era lanciatissima, volava con il vento delle vittorie consecutive che l’avevano spinta sul podio della classifica. L’Inter invece era in piena crisi d’astinenza per Lautaro. Sembrava passato un secolo. Anzi, no. Sembrava ieri. Vola la Viola, e atterra sull’Inter di Lautaro.

    La Fiorentina ha meritato. Nettamente. Seppure in emergenza numerica per la rivoluzione di mercato, in campo Palladino ha schierato undici leoni. De Gea sontuoso senza averne neanche tanto bisogno. Comuzzo vigoroso, Pongracic poderoso e Ranieri miracoloso: tutti in rima poetica quelli della Fiorentina. Dal primo all’ultimo, ma con “fiumi di parole” (rieccoci con Sanremo!) da intonare per Moise Kean: il migliore in campo, dei ventidue più subentrati. Il miglior centravanti possibile anche per la Mazionale, se ne sarà accorto Spalletti in tribuna. Un attaccante di livello internazionale, che la Juve ha “regalato” alla Fiorentina per appena 18 milioni (bonus compresi). Oggi vale già il quadruplo.



    Dell’Inter si salvano in pochi. Quasi nessuno. Neanche Sommer merita la sufficienza, perché sui gol avrebbe potuto far meglio. Sbadati i tre in difesa, molli i cinque a centrocampo, orfani di Barella e Dimarco subentrati troppo tardi, e senza guizzi sia Lautaro sia (soprattutto) Thuram. Anche i cambi di Inzaghi sono sembrati più disperati che rivoluzionari: alla fine i nerazzurri hanno chiuso con un modulo che confusamente può essere schematizzato in 3-3-4. Boh.

    Cara Inter, “si può dare di più” perché non è vero che… comunque vada sarà un successo. Questa è stata una sconfitta, e anche bruttissima.

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    LordNicoTree
    LordNicoTree

    Sono depresso ed invidio i cugini per il mercato invernale dell algoritmo, abbattetemi…

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