Momenti Di Gioia: Hearts, quando i tifosi salvano il club
Mai, come in questo caso, si può parlare di una questione di cuore: il Momento Di Gioia di oggi ci porta in Scozia, nella capitale Edimburgo, e riguarda la squadra tifata dalla componente protestante della città, la terza più titolata del paese dopo le due di Glasgow, l'Heart of Midlothian Football Club, comunemente noto come Hearts. Dopo 139 anni di storia (il club venne fondato nel 1874 in una sala da ballo, da cui il club prese il nome, mentre lo stemma rappresenta un mosaico della cattedrale di Edimburgo, che indicherebbe il centro geografico della regione scozzese del Lothian), nel 2013 sembrava tutto finito: lo spettro del fallimento aleggiava sulle casse degli Hearts, a causa di un buco di 25 milioni di euro lasciato dal presidente, il russo di adozione lituana Vladimir Romanov. Nel frattempo retrocessione sul campo e club in amministrazione controllata.
COME I GLASGOW RANGERS - In Scozia non sarebbe stata nè la prima nè l'ultima volta: dopo i casi limite di Dundee e Livingston, i Glasgow Rangers, club più titolato di Scozia, è stato costretto nel 2012 a dichiarare il fallimento e a ripartire dalla quarta serie. Tuttora non sono ancora riusciti a risalire nella massima serie scozzese: curioso il destino che sembrava accomunare i due team di fede protestante delle due città principali del paese. Un destino scampato già nei primi anni del 2000, quando per ripianare i debiti gli Hearts avevano pensato addirittura di vendere il proprio stadio, il Tynecastle Stadium. Poi arrivò proprio il tycoon Romanov a risolvere la situazione, provvisoriamente: due qualificazioni in Europa League, due vittorie nella Coppa di Scozia, tanti buoni calciatori acquistati, ma anche il fallimento della Ukio bankas, la prima banca lituana privata, in rosso per ben 36 milioni di sterline. Per questomotivo gli Hearts nella stagione 2013-2014 partono con 15 punti di penalizzazione, e a fine stagione il destino è insorabile: ultimo posto e retrocessione.
SALVATI DAI TIFOSI - Ma le cose si mettono ancora peggio, c'è da pagare l'iscrizione alla serie cadetta scozzese: gli Hearts sono nella situzione che abbiamo vissuto anche in Italia con il Parma, durante questa stagione, e non hanno i soldi nemmeno per le trasferte. Ma in tutto questo, i tifosi dei Maroons, soprannome che ricorda il rosso granata colore sociale, si mobilitano: acquistano 10mila abbonamenti spalmati su più stagioni e riuniscono tutte le proprie associazioni di rappresentaznza, come riportato anche da Calcio e Finanza, cercando di ripianare il debito del club. Nasce la Foundation of Hearts, che ottiene il 78,97% delle quote dagli amministratori delle holding di Romanov: dall'anno scorso la squadra è di proprietà della BidCo della presidentessa Ann Budge, che ha il compito di risanare economicamente la società e poi di consegnarla ai tifosi.
NOMEN OMEN - Quest'anno gli Hearts sono tornati in Scottish Premier League dopo appena un anno, ottenendo l'aritmetica vittoria del campionato di seconda divisione dopo la vittoria con il Falkirk ed esordendo alla grande nella massima serie, dove sono tutt'ora in terza posizione dopo il pareggio per 0-0 contro il Celtic, in trasferta. La Puma, sponsor tecnico del club, ha deciso di premiare il grande cuore dei tifosi, creando una maglia speciale (foto footballnerds), in vendita al prezzo di 45 sterline, che vede iscritti tutti i nomi dei fan Maroons che hanno messo di tasca propria i soldi per tenere a galla la squadra. Tanti cuori premiati per aver salvato gli Hearts: come direbbero i latini, nomen omen, ovvero a volte "il destino sta nel nome". In bocca al lupo, Hearts!
Alessandro Di Gioia
@AleDigio89