Milano umilia Roma: 6-0. Friedkin spende, Lotito lotta per il potere ma la Capitale nel calcio non conta
La Roma in estate ha speso quasi 90 milioni sul mercato e a gennaio ha preso altri due giocatori voluti da Mourinho; i Friedkin hanno già messo oltre 500 milioni nella società da quando l'hanno acquistata. Lotito è uomo di potere, in Lega lavora per imporre la sua legge, aspirava a far crescere la Lazio assieme a Sarri. Era legittimo aspettarsi un avvicinamento alle milanesi, una delle quali (il Milan) viene gestito in economia e ha dimezzato il passivo di bilancio mentre l’altra (l’Inter) in estate ha addirittura venduto Lukaku e Hakimi, i protagonisti dello scudetto, per mettere una toppa a conti economici estremamente precari.
Sta accadendo il contrario di quanto non dicano questi eventi: Milano vola sempre più in alto, Roma sprofonda. Perché? La sensazione è che la differenza la facciano le scelte dei rispettivi dirigenti: Milan e Inter azzeccano molte mosse; Roma e Lazio le sbagliano quasi tutte. Questione di qualità dei manager, probabilmente, ed è inevitabile che questo si rifletta sul campo. Non è più il tempo in cui la differenza la facevano i soldi di Berlusconi e di Moratti. La diversità di potere economico forse esiste ancora, ma non fino a questo punto. Eppure il risultato è lo stesso di sempre: la capitale, nel calcio, non è Roma. La Capitale, nel calcio, ai livelli più alti non conta.
@steagresti