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    Milano? Ormai è Chinatown: la città ha perso, Inter e Milan forse vinceranno

    Milano? Ormai è Chinatown: la città ha perso, Inter e Milan forse vinceranno

    • Stefano Agresti
    In principio erano tutti chiusi in via Paolo Sarpi e limitrofe: la Chinatown milanese. E la coabitazione con gli indigeni in certi momenti non era stata affatto semplice: manifestazioni contrapposte, tensioni diffuse. Dalla gente del posto, i cinesi non erano visti benissimo: troppo caos in quelle vie, troppi commercianti all'ingrosso. E loro, i nuovi milanesi con i tratti orientali, ricambiavano la cortese antipatia, ghettizzati com’erano. Ebbene, questione di settimane, forse giorni, magari ore e i cinesi si prenderanno due motivi d’orgoglio di una Milano che non c’è più. No, non la Madunina e il Castello sforzesco. Peggio: l’Inter e il Milan.
     
    Suning è a un passo dalla maggioranza dell’Inter, con definitiva estromissione di Moratti; un gruppo - ovviamente cinese - i cui contorni sono ancora da definire sta convincendo Berlusconi a cedere il Milan. Il momento è storico, già. Anzi, qui la storia si fa due volte. Innanzitutto, per chi esce: due simboli dell’imprenditoria milanese ricchissima e potente, la famiglia Moratti e Silvio Berlusconi, presto saranno fuori dal calcio. E poi, per chi entra: i parenti di quelli che erano rinchiusi in via Paolo Sarpi stanno per diventare padroni di due tra i club più prestigiosi del mondo. Tutto succederà, curiosamente, in poche settimane, e anche se la situazione delle società è differente (l’Inter è già in mani straniere al 70 per cento, ad esempio) è evidente che niente sarà più come prima. Stanno arrivando i cinesi.
     
    Attenzione, però: è riduttivo pensare solo al calcio. Dietro a questo doppio cambio di proprietà c’è un mondo ribaltato: Milano non è stata in grado di produrre imprenditori che potessero succedere a Moratti e Berlusconi, così sono stati necessari investitori venuti da lontanissimo per ridare fiato a due tra i club più prestigiosi del mondo.
     
    Per la città, per l’economia milanese e un po’ per tutta Italia questi passaggi di proprietà segnano una sconfitta, o comunque un segnale di resa e di impotenza al cospetto di stranieri ricchissimi. Per le società nerazzurra e rossonera, invece, i cinesi possono rappresentare l’occasione, o almeno la speranza, per un rilancio in grande stile. Perché - ammettiamolo - era ormai evidente come Thohir e questo Berlusconi non fossero in grado di costruire squadre competitive ai massimi livelli. Incapacità dii qualsiasi programmazione, sì, ma anche semplice carenza di denaro: Juve irraggiungibile, per non dire delle big d’Europa, e anche Napoli e Roma piuttosto lontane. Il quarto e il settimo posto dell’ultimo campionato, insomma, sarebbero stati difficilmente migliorati.
     
    Non sappiamo cosa capiterà ora, con i cinesi (quasi certamente) alla guida. Chissà se investiranno subito grandi capitali o progetteranno una crescita progressiva. Di sicuro, Inter e Milan hanno adesso una speranza di tornare grandi. Prima, nemmeno quella.

    @steagresti
     

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