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Milan, tocca a Menez. Ma ormai è tardi
La squalifica di Balotelli toglie a Supermario una chance di convincere ulteriormente il Milan a spingere per riscattarlo al termine del presto dal Liverpool, ma offre una grande opportunità a Jeremy Menez di salvare a sua volta una stagione sin qui da dimenticare e mandare qualche messaggio. Al club rossonero, al quale è legato fino a giugno 2017, ma anche ai potenziali acquirenti, dalla Cina e dalla Premier soprattutto, che già nei mesi scorsi lo hanno tentato economicamente e che sono destinati a tornare alla carica a giugno.
MILAN DELUSO - I postumi della doppia operazione alla schiena e le palesi incomprensioni con Mihajlovic non hanno consentito al francese di ritagliarsi uno spazio significativo nel corso del campionato, dove ha collezionato soltanto otto minuti e nessuna rete e due presenze con altrettanti gol in Coppa Italia, entrambi nella semifinale di ritorno contro l'Alessandria. Troppo poco per un giocatore di indubbie qualità ma dal temperamento molto naif e poco disposto a scendere a compromessi con la disciplina, ma anche troppo poco per il Milan per pensare di contare su di lui per il futuro e includerlo nell'ennesimo progetto di rinascita rossonera.
TRA BERLUSCONI E IL MERCATO - Ecco perchè la maglia da titolare sul campo del quasi retrocesso Verona è una grande occasione per tutti, per Menez di dimostrare di essere ancora giocatore vero (quello, per intenderci, che lo scorso anno segnò 16 gol) e di mettersi in vetrina. Per il Milan, il cui patron Silvio Berlusconi è un grande estimatore dell'ex giocatore della Roma e che sogna di vederlo più spesso in campo, magari con un ruolo e la maglia da 10, da ispiratore degli attaccanti. Per se stesso soprattutto, che non ha nascosto che a giugno sarà il momento di prendere delle decisioni, in attesa di conoscere il nome del nuovo allenatore e il piano di rilancio del club in vista della prossima stagione. La Cina e la Premier chiamano e soltanto un grande finale potrebbero cambiare lo scenario, che vede oggi Menez con le valigie in mano e in partenza da Milano.
MILAN DELUSO - I postumi della doppia operazione alla schiena e le palesi incomprensioni con Mihajlovic non hanno consentito al francese di ritagliarsi uno spazio significativo nel corso del campionato, dove ha collezionato soltanto otto minuti e nessuna rete e due presenze con altrettanti gol in Coppa Italia, entrambi nella semifinale di ritorno contro l'Alessandria. Troppo poco per un giocatore di indubbie qualità ma dal temperamento molto naif e poco disposto a scendere a compromessi con la disciplina, ma anche troppo poco per il Milan per pensare di contare su di lui per il futuro e includerlo nell'ennesimo progetto di rinascita rossonera.
TRA BERLUSCONI E IL MERCATO - Ecco perchè la maglia da titolare sul campo del quasi retrocesso Verona è una grande occasione per tutti, per Menez di dimostrare di essere ancora giocatore vero (quello, per intenderci, che lo scorso anno segnò 16 gol) e di mettersi in vetrina. Per il Milan, il cui patron Silvio Berlusconi è un grande estimatore dell'ex giocatore della Roma e che sogna di vederlo più spesso in campo, magari con un ruolo e la maglia da 10, da ispiratore degli attaccanti. Per se stesso soprattutto, che non ha nascosto che a giugno sarà il momento di prendere delle decisioni, in attesa di conoscere il nome del nuovo allenatore e il piano di rilancio del club in vista della prossima stagione. La Cina e la Premier chiamano e soltanto un grande finale potrebbero cambiare lo scenario, che vede oggi Menez con le valigie in mano e in partenza da Milano.