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    Né Inter, né Juve: il vero avversario del Milan è la sosta

    Né Inter, né Juve: il vero avversario del Milan è la sosta

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Il vero avversario del Milan ha cinque lettere ma non si chiama Inter. Fa parte del campionato ma non ha una maglia e soprattutto non gioca, perché si chiama sosta. Sosta del campionato, appunto, già fatale ai rossoneri dopo le prime tre giornate in cui la squadra di Pioli aveva sorpreso tutti, vincendo con pieno merito contro il Bologna, il Torino e la Roma. Alla faccia delle difficoltà del calendario, di cui si parla sempre troppo e di quelle relative all’ambientamento dei tanti nuovi acquisti, a cominciare da Pulisic, Loftus-Cheek e Reijnders, subito promossi titolari, il Milan viaggiava in testa alla classifica con nove punti, come l’Inter, e con il rammarico di doversi fermare proprio sul più bello. Tutti avrebbero voluto giocare il derby senza aspettare la sosta per le prime due gare dell’Italia di Spalletti ma in fondo, pensando agli impegni dei tanti giocatori rossonerazzurri a disposizione delle rispettive nazionali, e in particolare al fatto che il tanto temuto Lautaro sarebbe rientrato dal Sudamerica soltanto quarantott’ore prima della partita, mentre il suo collega Giroud sarebbe tornato dalla vicina Francia, il Milan appariva in questo senso favorito.

    Come è andata a finire lo sanno tutti, perché anche senza i gol dell’affaticato Lautaro l’Inter ha stravinto 5-1 il quinto derby su cinque nel 2023 e il Milan è uscito così ridimensionato, con la prospettiva di dover recitare il ruolo di inseguitore in campionato, alla vigilia dell’esordio in Champions contro il Newcastle dell’ex Tonali. Anche in questo caso, però, le previsioni pessimistiche sono state cancellate dai risultati del campo. Il “mago” Pioli ha ricompattato il Milan che ora si ritrova da solo in testa alla classifica, fermato soltanto dalla sosta, dopo altre quattro vittorie consecutive contro il Verona, il Cagliari, la Lazio e il Genoa. Per questo essere costretti ad aspettare sul più bello sembra un dispetto, o peggio un rischio, non soltanto perché alla ripresa del campionato Pioli non potrà contare sugli squalificati Maignan ed Hernandez, in attesa di sapere se gli altri nazionali torneranno in buone condizioni, ma soprattutto perché all’orizzonte si profila un’altra rivale storicamente temibile come la Juventus.

    E’ vero che il Milan ha saputo rialzarsi nel migliore dei modi dopo la sconfitta nel derby, ma un altro passo falso sarebbe un secondo indizio di pericolosa inferiorità nei confronti diretti con le aspiranti allo scudetto. Ecco perché la prossima gara a San Siro rappresenterà una seconda svolta importante, in un senso o nell’altro, per la rinnovata squadra di Pioli, che inaugurerà il primo filotto di appuntamenti ad alto coefficiente di difficoltà. Dopo la Juventus, infatti, Calabria e compagni affronteranno il Psg e poi il Napoli in due trasferte ravvicinate. Tre gare in sette giorni, quindi, da non fallire per continuare a sognare in Italia e in Europa, a cominciare dalla prima che in fondo è la più rischiosa di tutte. Proprio perché arriva dopo la sosta, che fin qui è stata l’avversaria più silenziosa, e per questo più insidiosa, del Milan capolista.

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