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Milan, la rivoluzione copernicana di Fonseca: dentro chi ha voglia, per non buttare via la stagione
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TUTTI IN DISCUSSIONE - Le parole rilasciate nella conferenza odierna ne sono l'ennesima e tracimante testimonianza, una volta ancora: "Io sono ritornato indietro al tempo in cui non ero qui. Le ultime dieci partite dell'anno scorso e ho visto che si dicevano le stesse cose: non è cambiato. Non si può dire che è solo quest'anno". E allora, nella prima intervista nella quale Fonseca ammette che l'obiettivo scudetto è quasi certamente sfumato, via ai cambiamenti: nessuno è più saldo è sicuro, tutti sono in discussione e la priorità verrà data a chi corre e dimostra di tenere alla maglia, soprattutto in un'occasione particolare come la celebrazione dei 125 anni del club, in scena domani sera a San Siro contro il Genoa.
DENTRO I GIOVANI - Non è un caso che nella formazione che affronterà i liguri spicchino due ragazzi d'oro rossoneri, protagonisti nella tournée estiva del Milan, il momento in cui probabilmente il calcio di Fonseca è emerso maggiormente, nel corso della sua avventura in panchina: dentro Alex Jimenez e Mattia Liberali, da terzino sinistro, al posto dell'irriconoscibile Theo Hernandez, e sulla trequarti, al posto dell'infortunato Yunus Musah, senza dimenticare il "solito" Franceso Camarda, pronto a subentrare dalla panchina. Anche qui, pochi dubbi nel discorso dell'allenatore: "Siamo andati in USA con 15 giocatori e tanti ragazzini. E' andato tutto molto bene, ma non c'erano i nazionali. Sono arrivati otto giorni prima della prima di campionato. Non è in otto giorni che si può cambiare tutto. Dopodiché è stato difficile allenare perché si gioca ogni tre giorni".
TRA SENATORI E CAPITANI - La difficoltà nel rapportarsi con i cosiddetti senatori ed abituarli a un cambiamento radicale, dopo tanti anni con il vecchio allenatore, è lampante e traspare anche nelle parole sui capitani, dei quali ha sostenuto la gerarchia senza però condividerla: probabilmente Fonseca si aspettava maggior aiuto e malleabilità da parte della vecchia guardia. Che però non sono arrivati: allora il tempo della pazienza è finito e il club ha confermato l'appoggio ai cambiamenti e alla coerenza del portoghese, a costo di esclusioni e delusi eccellenti.
STAGIONE DA NON BUTTARE - Anche perché la stagione del Milan dovrà confluire in un difficile inseguimento ai primi quattro posti, per il quale serve fame e voglia di sacrificarsi e non per forza nomi eccellenti ma imborghesiti, per diverse motivazioni. Una rivoluzione che deve avvenire per il bene del Milan: evitarla significherebbe rischiare di buttare via totalmente la stagione e ripresentarsi a settembre con i soliti atavici problemi.
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Credo che in champions il gioco di dominansa dia più che in campionato. A sto punto io in campion...