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    Gattuso: 'C'è un abisso tra me e Allegri. Conta vincere, non il mio futuro'

    Gattuso: 'C'è un abisso tra me e Allegri. Conta vincere, non il mio futuro'

    • Daniele Longo, inviato a Milanello
    Dopo i 14 giorni di pausa, riprende il campionato con il Milan impegnato nella delicata trasferta di Cagliari. Rino Gattuso presenta la sfida nella consueta conferenza stampa della vigilia:

    SULLA SOSTA: 'Abbiamo il dovere di ripartire da dove abbiamo lasciato. La squadra ha lavorato bene, siamo soddisfatti della loro professionalità, ma non avevamo dubbi. Speriamo di far vedere quello che abbiamo fatto vedere ultimamente'.

    SUL CAGLIARI: 'E' una squadra che quando riparte fa male, brava tecnicamente con giovani interessanti. Sono duri da affrontare, a Bergamo va e vince, contro la Juventus ha fatto molto bene'.

    SU BIGLIA: 'Non mi piace parlare del singolo, mancherei di rispetto a Montolivo e Locatelli. Avremo 11 gare in 43 giorni, avremo bisogno di tutti. Non lo scopro io Lucas, non gioca per caso nella nazionale argentina'.

    ANCORA SULLA SOSTA: 'Avevamo bisogno di riposo, a livello mentale e fisico. Era meglio se stavamo insieme ma è giusto che hanno riposato'.

    SULLA GARA DI DOMANI: 'Serve il miglior Milan, servirà una grande partita per portarla a casa'.

    SU ANDRE' SILVA: 'Deve migliorare ma mette grandissima voglia, per come vedo io la punta centrale deve migliorare qualche concetto. Devo trovare io il coraggio, trovare il momento giusto per metterlo in campo. Ha avuto tante richieste, la società non lo ha venduto e questo rende l'idea'.

    SULLE VOCI SULLA SUA PANCHINA: 'La priorità non sono io su questa panchina, ma portare le vittorie. Non vado a dormire con il pensiero "Spero di rimanere, spero di rimanere". Vedremo come andremo a finire, può essere che vada a Gallarate ad allenare gli esordienti. Mi godo questo momento, mi sento a casa, sento la responsabilità. Da parte mia non c'è nessun calcolo, non sono frasi di circostanza'.

    SUL MERCATO: 'Ho sempre detto che volevo stare con questa squadra qui. Cambiare tanto per cambiare non serve. Il mercato è impazzito, buoni giocatori a 40, 50. Sono prezzi molto alti'.

    SU COSA LO HA RESO ORGOGLIOSO DI QUESTA SQUADRA: 'Della grande professionalità, non sono dovuto mai andare muso a muso con nessuno. Pensavo sul fatto che, essendo giovani, qualcuno ci potesse giocare. Ho trovato un grande gruppo di lavoro, ma non solo nei giocatori. Li ringrazio, non è facile'.

    SULLE PAROLE DI MONTOLIVO E IL PARAGONE CON ALLEGRI: 'I primi anni ero molto più scontroso, gli ultimi 2/3 anni di esperienza con gente matura mi ha portato a capire, a ragionare sul termometro dello spogliatoio. C'è un abisso tra me e Max sulle gestione'.

    SUL PARAGONE CON I GIOCATORI E QUANTO FATTO DA LUI IN PASSATO: 'Vedere Suso in transizione con il Crotone'.

    SUL MAL DI TRASFERTA: 'Dobbiamo alzare l'asticella, la vittoria manca da tanto. Dobbiamo creare e dare la mazzata agli avversari, creiamo tantissimo ma segnamo poco'.

    SULLA CLASSIFICA ATTUALE: 'Tante cose la squadra le sta cambiando, a livello mentale e sul campo. Sono d'accordo che non basta ma dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti. Adesso abbiamo più tenuta, sappiamo soffrire. Io sono contento di quello che stiamo facendo, però dobbiamo finalizzare molto di più. Non riusciamo a dare la mazzata del K.O. Spero di non perdere i giocatori per strada, per come abbiamo fatto la preparazione. Abbiamo fatto la politica dei piccoli passi'.

    SULL'ATTACCO: 'Stiamo facendo qualcosa sul singolo giocatore per farli migliorare. A loro serve mettere dentro dei gol con continuità per sbloccarsi mentalmente'.

    SUL RITIRO RONALDINHO: 'Era un ragazzo che si faceva voler bene da tutti. Campione, forte, fortissimo, uno dei 10 giocatori più forti al mondo. Aveva questa dote di farsi amare, non l'ho mai visto arrabbiato. Certe volte mi chidevo che cosa avesse da ridire, ho beccato qualche cinque o sei elastici quando sono andato a Barcellona, non me la faceva mai vedere'.

    SUL MODULO E SULL'11 BASE COME  NEL DERBY: 'Io mi baso molto su quello che vedo durante la settimana. E' un caso che sta giocando sempre la stessa squadra. Io voglio gente che faccia fatica per guadagnarsi il posto in squadra'.

    SU LOCATELLI: 'E' venuto anche da me, due settimane prima della sosta. Io ho parlato con la società, lui doveva rimanere. Nel derby, nella partita che forse mi cacciavano, l'ho fatto giocare titolare. Deve pedalare e arriverà il suo momento. Deve interpretare il ruolo della mezzala perchè ha qualità fisica e tecnica, se deve crescere lo facciamo crescere noi. Con tutto il rispetto per le altre, fare 10 partite qui e come farne 25 altrove'.

    SU GOMEZ: 'Ha preso una ginocchiata ieri, i dottori hanno preferito non rischiare'.
     

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