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  • Milan, il ritorno di Allegri è un'idea concreta: ecco perché

    Milan, il ritorno di Allegri è un'idea concreta: ecco perché

    • Andrea Distaso
    Massimiliano Allegri è nella più classica delle posizioni di attesa. Il forzato anno sabbatico successivo alla burrascosa conclusione del rapporto con la Juventus volge al termine e ora, con l'appropinquarsi di quel periodo dell'anno in cui – tradizionalmente – iniziano a prendere forma le squadre per la stagione successiva, il tecnico livornese aspetta il momento e la chiamata giusta per intraprendere una nuova sfida. I rumors che conducono in direzione Arabia Saudita, emersi a fine gennaio in concomitanza con l'ultima finestra di mercato, non sembrano riscuotere particolare gradimento. Nonostante la ricchissima proposta sul piatto da parte dell'Al-Ahli di Franck Kessie e Roberto Firmino, Allegri gradirebbe ripartire da un contesto e da un campionato che conosce come le sue tasche – e che ha vinto sei volte – ossia la Serie A.

    LA GESTIONE DI LEAO E' UN VERO REBUS


    Massimiliano Allegri ha vinto sulle panchine di Milan e Juventus, ma il suo nome è stato accostato nel tempo a diverse squadre che hanno pensato ad un profilo come il suo – ottimo gestore di spogliatoi e di talenti, capacità di massimizzare la resa delle risorse a disposizione e di assecondare le richieste della società – dalla Roma, all'Inter, passando per il Napoli. In questi giorni, di grande fibrillazioni soprattutto sulla sponda rossonera del Naviglio di Milano, è proprio la probabilissima eredità di Sergio Conceiçao a rappresentare l'argomento di maggiore attualità nella personale agenda dell'allenatore toscano. Ma è soprattutto un'esigenza che nasce dall'interno del club di via Aldo Rossi che, dopo una delle stagioni più complicate della sua storia recente (mai in lizza per lo Scudetto, lontano dalla zona Champions League e fuori ai playoff della massima competizione europea) è deciso a cambiare molto, se non tutto, all'interno della propria area tecnica. Il ritorno di un vero direttore sportivo, possibilmente con esperienza e conoscenza del nostro campionato, e di una guida tecnica che sappia ricreare l'armonia degli anni migliori della gestione di Stefano Pioli.

    NASCE IL MILAN DI FURLANI, COSA SUCCEDE PER IL DS

    Allegri conosce benissimo Milano e il Milan, salutato 11 anni fa con l'esonero post sconfitta contro il neopromosso Sassuolo, che archiviò una parentesi importante caratterizzata dalla conquista di uno Scudetto, di una Supercoppa Italiana, di un secondo posto in campionato alle spalle della Juventus di Conte e di un quarto di finale di Champions League contro il Barcellona come miglior piazzamento europeo. E lasciando sempre in eredità la partecipazione alla più prestigiosa competizione continentale per club in eredità, aspetto fondamentale sotto ogni punto di vista anche e soprattutto per il Milan a gestione statunitense. Il suo nome è quello in cima alla lista di gradimento dell'amministratore delegato Giorgio Furlani, che nel finale della passata settimana ha visto rafforzata la sua posizione di plenipotenziario della società rossonera dopo l'incontro a New York con Gerry Cardinale. Una cosa è (quasi) certa: nella prossima stagione, il Diavolo non vuole giocarsi altre scommesse pericolose dopo le negative esperienze con Fonseca e Conceiçao e tiene in considerazioni altri allenatori espressioni del nostro campionato come Vincenzo Italiano e Roberto De Zerbi, ma col nome di Massimiliano Allegri che ha, ad oggi, buonissime possibilità di essere quello giusto.

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    Utente CM 266235
    Utente CM 266235

    Già siamo alla frutta, se arriva Allegri rimarranno solo quei beoti che vanno allo stadio con la...

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