
Milan, genesi delle amnesie in difesa: da Parma a Bratislava, l'analisi di tutti gli errori della stagione
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LA DIFESA RIMANE IL PROBLEMA DEL MILAN
Tuttavia, appare evidente sottolineare come la formazione rossonera sia ricaduta nei medesimi errori difensivi. Resta limpido come all’interno dei meccanismi della retroguardia meneghina ci sia qualcosa che non stia funzionando. Guardiamo qualche dato: 8 gol presi nei cinque turni di Champions League sino a ora, che si sommano alle 14 reti in 12 giornate di campionato (concedendo la bellezza di 3.8 occasioni importanti a partita in Serie A, secondo i dati riportati dal CIES) e alle sole cinque reti inviolate portate a casa in questo primo terzo di stagione. Una fragilità difensiva che si trasporta da tutta l’annata e che non sta trovando una cura ideale che possa permettere al Milan di uscire da questa crisi di reparto e di ritrovare la solidità che un grande club deve avere per puntare a obiettivi di lustro e spessore.
L’ERRORE A BRATISLAVA
Anche nella giornata di ieri, il disastro creatosi sul momentaneo pareggio dello Slovan è indice di una fragilità importante nell’intero reparto. Il problema fondamentale, tuttavia, è che tali amnesie difensive siano ormai una abitudine costante che sta accompagnando la maggior parte delle partite del Milan di Fonseca (FOTO COPERTINA +LIVE 3).
17/08/24 – Milan-Torino 2-2, l’autogol di Thiaw
Partiamo dal principio. Il primo vero errore stagionale del Milan arriva alla primissima di campionato, all’esordio ufficiale di Fonseca sulla panchina rossonera, in casa, a San Siro, contro il Torino di Vanoli. Malick Thiaw gestisce maldestramente una sfera che passeggia beffarda sulla linea di porta. Non la spazza, non la calcia lontano, ma decide di stoppare in una zona delicatissima del campo. Thiaw si sistema la palla sul destro e arriva il più incredibile degli autogol. Un errore di concentrazione e di concetto, del tutto individuale, che però peserà, dato che il Milan pareggia in extremis grazie a Morata e a Okafor per 2-2 e si porta a casa un punto. Un punto guadagnato dalla situazione di svantaggio, ma due persi nello svolgimento della sfida.
24/08/24 – Parma-Milan 1-2, Theo Hernandez non copre
Seconda giornata e da un errore di concetto, passiamo a una disattenzione di puro atteggiamento. Dennis Man firma la rete del vantaggio della formazione emiliana, lasciato colpevolmente da solo dalla retroguardia rossonera. O meglio, specifichiamo, da Theo Hernandez: l’esterno sinistro gioca a passo rilento, non correndo all’indietro a coprire la sua zona di campo e guardando l’ala romena calciare indisturbato verso la porta. Un atteggiamento poco consono a un grande club che si ripete sul gol di Cancellieri, dove il 19 rossonero rientra lentamente e permette alla squadra di Pecchia di riportarsi avanti e di incassare l’intera posta.
31/08/24 – Lazio-Milan 2-2, problemi di reparto
Passano le settimane, ma non cambia la sostanza: il Milan non esce da una spirale negativa di errori difensivi. A preoccupare, questa volta, tuttavia, è che più che individuali, contro la Lazio iniziarono a emergere i primi problemi di reparto. Partiamo dalla rete di Dia: Chukwueze sulla destra si lascia infilare dalla combinazione fra Nuno Tavares e Zaccagni, Emerson Royal non accorcia né indietreggia per correre insieme all’avversario e viene superato. Ma lì accade il patatrac: Tomori non chiude l’unica linea di passaggio presente e Pavlovic si lascia anticipare. Non benissimo. Ancora peggio sul gol di Castellanos: Fofana non nota il movimento alle sue spalle di Dia, Tomori esce con troppa foga su Nuno Tavares e Pavlovic non accorcia per dare copertura. Risultato? Nuno Tavares è libero di pensare e ideare la traiettoria del traversone e il Taty insacca con pochi complimenti. Due errori di reparto che nascono da una confusione generale nella distanza fra le linee e da una mancanza di omogeneità nelle strategie difensive.
17/09/24 – Milan-Liverpool 1-3, marcature errate e Maignan disattento
Nella prima sfida di Champions League, c’è un mix fra errori individuali e una strategia disattenta su situazione di palla inattiva. Sulla rete di Konate, è Maignan che esce a vuoto, un abbaglio atipico per le qualità del portiere transalpino. Sul vantaggio di Van Dijk, la difesa del Milan si lascia schiacciare dagli elementi offensivi dei Reds. L’olandese sovrasta tutti, ma guardare come il Milan si lasci sorprendere all’interno della sua area piccola è un altro sintomo di una problematica importante.
06/10/24 – Fiorentina-Milan 2-1, Tomori si lascia scavalcare
Altro giro (in questo caso, altra partita), altra corsa (altra imprecisione). Il protagonista è Fikayo Tomori nella sconfitta in trasferta a Firenze: rinvio lungo da parte di De Gea, il centrale inglese rossonero – con il vantaggio e la tranquillità di poter leggere la traiettoria – salta a vuoto su Moise Kean che serve Gudmundsson, con l’islandese abile a trafiggere Maignan e a regalare tre punti d’oro ai viola. Al di là dei rigori falliti da Theo Hernandez e Abraham, per il Milan di Fonseca è un’altra chance sprecata di inseguire il treno delle prime in classifica.
09/11/24 – Cagliari-Milan 3-3, un disastro dietro l’altro
Gli ultimi gol presi in campionato, tutti nati da una serie di disattenzioni difensive importanti. Passa un minuto dall’inizio della sfida, corner dalla sinistra che si affaccia in area di rigore, sfera che termina su Zortea, Theo Hernandez non pressa il giocatore avversario e pallone che viene infilato all’angolino di un incolpevole Maignan. È il pre-annuncio di una serata difficile per la compagine rossonera. Tralasciando le amnesie di Pavlovic, Thiaw e Theo sulle due reti poi annullate dal VAR, anche nelle seguenti azioni che hanno portato alle altre due firme sulla partita da parte dei sardi guidati da Nicola, c’è più di qualche colpa da sottolineare. Sul secondo gol, Pavlovic stringe attirato dalla palla, Fofana regala a Zappa la sfera con un tocco incomprensibile all’indietro e Theo si dimentica di stringere. Il francese (insieme a Okafor che non accorcia dalla fascia sinistra, c’è da dire) completa l’opera, dimenticandosi completamente di Zappa sul traversone di Augello. Reparto sfilacciato, concentrazione al minimo, atteggiamento da rivedere: i tre ingredienti che hanno portato i rossoneri a perdere altri due punti in campionato in quel di Cagliari. La difficoltà di comunicazione da parte dei due reparti (difesa e centrocampo) rappresentano in pieno la fragilità ormai comune ai match con protagonista il Milan.
26/11/24 – Slovan Bratislava-Milan 2-3, contropiede da angolo a favore
Arriviamo a ieri sera, all’ultimo incomprensibile errore di un Milan che dimostra sempre più lacune in fase difensiva. Su una situazione di calcio d'angolo a favore, sulla respinta della difesa slovacca, Calabria (che, al posto di indietreggiare, aspettare e andare in copertura sulla profondità, si lancia sull’avversario, non prendendo la sfera, ma non commettendo nemmeno un intervento falloso) e Reijnders non riescono a chiudere su Barseghyan, che riceve il pallone e ha tutto il tempo di involarsi, indisturbato, verso l'area di rigore opposta, firmando il momentaneo 1-1. Una rete subita che è il simbolo, il manifesto completo di una linea difensiva in confusione, disordinata, incapace di prendere le decisioni giuste al momento giusto. Ci vuole maggior qualità nelle scelte, un’armonia che sincronizzi i legami fra i reparti e tanto, tanto allenamento in quel di Milanello per ricercare e ritrovare la solidità dei tempi migliori.