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  • De Ketelaere da record: oggi sarebbe da Milan, ma l'affare l'ha fatto l'Atalanta

    De Ketelaere da record: oggi sarebbe da Milan, ma l'affare l'ha fatto l'Atalanta

    • Marina Belotti
    E pensare che in 1.481 minuti al Milan, De Ketelaere si era fermato a 1 assist. Ieri sera, in 39 minuti, ha servito 3 passaggi sotto porta, uno più bello dell’altro, tanto che il gol è la cosa che gli è riuscita peggio in quei quaranta minuti. Per questo nella ripresa decide di mettersi in proprio, dribblare come solo lui sa fare e andarsi a prendere il premio della cinquina. Gasperini temeva il cambio di superficie sul sintetico di Berna, dimenticando che i ‘Sinner’ si fanno beffe delle differenze di rimbalzo, vanno a prendersi la palla di diritto e di rovescio, sotto rete e lungolinea, e chiudono i set 6-1. Il risultato tennistico inflitto allo Young Boys l’ha confezionato in cinque game De Ketelaere, incoronato ‘Re Carlo V’ dagli atalantini. Da fantasma al Milan a Re dei bergamaschi, il biondino belga non smette mai di prendersi la sua rivincita sul passato rossonero. Guardando dall’alto in basso chi, senza di lui, è sotto in entrambe le classifiche, Champions e campionato. L’Atalanta si sfrega le mani, non solo per i risultati. In campo ha un lingotto d’oro che corre e serve gol a raffica.

    CDK DA RECORD - De Ketelaere è da record: è il primo giocatore a prendere parte ad almeno cinque reti in una partita con una squadra italiana in Champions League. Implacabile, tanto che nessuno si è accorto dell’assenza del goleador della finale europea, Lookman, che si concede il lusso di riposare 90 minuti. L’Atalanta lo può fare grazie al ‘tutto area’ De Ketelaere, che spazia dalla destra alla sinistra, poi si presenta a von Ballmoos sotto rete, ma arretra anche al limite per riprendersi palla e far ripartire i compagni. Inventa, dribbla, ha le intuizioni giuste, corre, scarta cioccolatini svizzeri che lasciano a bocca aperta anche i ‘giovani ragazzi’ nelle curve giallonere.

    LA RINASCITA POST MILAN - Dietro la sua rinascita ci sono tante cose. C’è un ambiente che l’ha sempre caricato e spronato, senza dargli limiti temporali, coltivando l’arte della pazienza e della fiducia, così rare nelle big del calcio di oggi da tutto e subito. C’è una squadra che si muove in sincronia, senza egoismo, un gruppo coeso nei cooling break, nelle scelte della vigilia, in cui tutti si sentono titolari e attaccanti al tempo stesso. A Bergamo si studia ogni pedina, personalizzando il percorso di crescita di ognuno. E il potenziale di De Ketelaere, già ai tempi del Milan, era immenso. Bastava solo scorgerlo: la sua arma è la duttilità, la capacità di vedere spazi dove non ci sono, il coraggio di buttarsi, l’intelligenza delle intuizioni, la velocità della corsa da un lato all’altro del campo. Invece la sua serietà era stata presa per apatia, imbrogliandolo in una sola posizione. Relegandolo ai margini. Ma il belga è un uomo da palcoscenico. Oggi, del suo periodo al Milan, gli è rimasto solo lo spirito indiavolato che non lo ferma più.

    MILAN, ESBORSO FATICOSO E INUTILE - Adesso, con questi numeri, sarebbe un giocatore da Milan. Ma ormai è troppo tardi. I rossoneri ci hanno perso, anche a livello economico. Anzi, soprattutto. Nell’estate del 2022 la dirigenza rossonera aveva sudato per strapparlo al Bruges alle condizioni dei belgi. Alla fine, l’accordo era stato raggiunto a fatica con un costo del trasferimento di 32 milioni di euro più 3 di bonus, e perfino una percentuale sul margine della rivendita a favore del Bruges. Condizioni vantaggiose solo a fronte di un’esplosione che non c’è stata. Una trattativa estenuante, infinita, un lunghissimo braccio di ferro tra Paolo Maldini e Ricky Massara contro Vincent Mannaert, uomo mercato del Bruges. Ed è qui che il Milan ha fatto il doppio errore: gli ha caricato sulle spalle i 35 milioni spesi e l’ha trincerato sulla trequarti, per poi attaccarlo quasi colpevolizzandolo per rendimenti sottotono. Lui, che pur di andare al Milan aveva detto no al Leeds. Soffocato e stretto, il belga è incappato così in una profezia che si autoavvera. E un anno dopo ne approfitta l'Atalanta, entrando in gioco con le parole giuste. Vede in lui quello che gli altri non vedono più e lo convince. Un affare anche per la formula: prestito oneroso a 3 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 22, più 4 di bonus. Condizioni eccezionali, che gli hanno permesso di dilazionare il pagamento e di riprendere la spesa con gli interessi. Ora il giovane classe 2001 CDK, che all’Atalanta ha già collezionato 18 gol e 20 assist in 68 gare, vale già oltre 40 milioni.

    DEA, PERFETTA STRATEGIA ECONOMICA - L’Atalanta aveva ottenuto di posticipare la formalizzazione dell'affare, contabilizzandolo nel bilancio 2025-26 grazie all'inserimento delle condizioni per l'obbligo di riscatto dopo la prossima sessione di mercato di gennaio. Ovvero, alla prima presenza di De Ketelaere dopo l'1 febbraio 2025 o dopo il primo punto conquistato dall'Atalanta al termine della finestra invernale, indipendentemente dalla presenza del giocatore in campo. De Ketelaere sarà ufficialmente un giocatore dell'Atalanta, ma solo dopo il 3 febbraio 2025, una strategia finanziaria perfettamente riuscita: i bergamaschi hanno così assicurato la continuità del giocatore nel suo organico, rinviando l'esborso definitivo beneficiando già, potenzialmente, di un guadagno di 11 milioni.

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