
Milan, come non sprecare i 20 milioni di Musah: dagli Stati Uniti arriva il suggerimento
- 40
Autore dell'assist per Okafor che ha evitato la sconfitta all'esordio in campionato contro il Torino e titolare nell'infausto pomeriggio di Parma – al termine del quale, in un eccesso di sincerità, confessò di non aver capito le consegne dell'allenatore in merito ai tempi del pressing – col passare delle settimane Musah è uscito progressivamente dai radar, disputando circa una sessantina di minuti contro Lazio, Venezia e Lecce. Restando a guardare nel derby e nell'ultimo turno contro la Fiorentina, oltre alle prime due partite di Champions League contro Liverpool e Bayer Leverkusen. La scelta di Fonseca di passare al nuovo 4-4-2, che ha battezzato Fofana e Reijnders come unici interpreti adatti per agirea da mediani classici, ha contribuito a “bocciare” diversi calciatori che al momento non offrono al tecnico portoghese le necessarie garanzie di entrare di sintonizzarsi da subito sulle stesse frequenze a livello di conoscenze tattiche. Ma dal gol contro Panama con la maglia degli Stati Uniti e dai primi spunti offerti dal neo ct Mauricio Pochettino possono giungere indicazioni interessanti per il futuro prossimo.
Stefano Pioli lo aveva impostato lì nella passata stagione, contro il Torino il passaggio decisivo per il gol del 2-2 arriva dalla stessa zona di campo e anche nell'amichevole andata in scena nella notte scorsa, Yunus Musah continua a trasmettere le sensazioni più convincenti da esterno destro di centrocampo. Un modo per ovviare all'impossibilità, ad oggi, di agire da mezz'ala nel suo prediletto 4-3-3 e per nascondere meglio quelle lacune tattiche che rappresentano il motivo di una crescita che procede a rilento. E chissà che lo stesso Paulo Fonseca, che nell'ultimo ko di Firenze ha avuto un'ulteriore dimostrazione plastica delle problematiche create dalla versione molto osé del 4-4-2 studiata per il suo Milan per un'occasione particolare come il derby – ma difficilmente riproponibile in altri contesti – non abbia preso appunti.
La necessità di calibrare al meglio la turnazione dei suoi giocatori nelle settimane a venire, nelle quali sia in campionato che in Champions League il Milan si gioca una fetta importante della stagione e lo stesso tecnico si gioca la conferma, potrebbe indurlo a rivalutare quei calciatori – e Musah è fra questi – che nelle ultime settimane hanno perso posizioni e minutaggio. La stanchezza evidenziata da un giocatore imprescindibile, ma non eterno, come Pulisic potrebbe trovare nel connazionale nativo di New York la naturale soluzione. Risolvendo peraltro un problema di equilibri precari provocato dalla rinuncia sul mercato ad un giocatore molto apprezzato come Saelemaekers (prestato alla Roma per avere in cambio Abraham). Ecco, Musah in determinate circostanze potrebbe risultare come la mossa a sorpresa sulla fascia destra per dare maggiore copertura su una corsa nella quale Emerson Royal tende spesso ad alzarsi, controbilanciando la naturale vocazione “mancina” del Milan targato Theo Hernandez e Leao.
PULISIC HA BISOGNO DI RIFIATARE: PALLA A FONSECA
Ma c'è di più. L'impiego di un giocatore di grande dinamismo e corsa come Musah offrirebbe alla squadra rossonera l'opportunità di diventare più imprevidibile e tornare a prendere in considerazione delle variazioni sul sistema di gioco, come la riproposizione del 4-2-3-1 e del 4-3-3. Che esalterebbero le caratteristiche di gran parte dei centrocampisti a disposizione di Fonseca e al contempo, in caso di utilizzo di un trequartista puro, offrirerebbe all'ex allenatore del Lille l'opzione di rimettere Pulisic al centro del gioco. Lì dove era stato impiegato nel pre-campionato e alla prima di Serie A contro il Torino. Ancora di più al centro e nel vivo del gioco, senza l'ansia di dover percorrere molti, troppi, chilometri all'indietro, in fase di non possesso. Le nazionali, spesso molto bistrattate in quanto sottragono giocatori e tempo per lavorare agli allenatori, per una volta potrebbero offrire, al Milan, la soluzione dell'enigma.