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    Milan, Biglia non vale ancora 18 milioni

    Milan, Biglia non vale ancora 18 milioni

    • Federico Albrizio
    "Sta giocando molto bene, tra i migliori contro il Cagliari". Poche parole, non ne servono altre a Gennaro Gattuso per fotografare il momento di Lucas Biglia: dopo mesi di fatiche e rendimento sottotono, da tre partite a questa parte (derby di Coppa Italia, Crotone e trasferta in Sardegna) l'argentino è riuscito a emergere e con lui il Milan è cresciuto. Primi segnali incoraggianti l'ex laziale, figli anche del lavoro di Gattuso che con due mosse sta gradualmente rilanciando il regista: gambe e una nuova veste tattica, ecco come il tecnico sta plasmando il Biglia 2.0.

    LE GAMBE GIRANO - Si è parlato di gambe ed effettivamente il primo effetto della cura Gattuso si è visto proprio sulla tenuta fisica di Biglia: i primi mesi in rossonero sono sono stati condizionati da una forma non ottimale sfociata in diversi problemi soprattutto nel finale del 2017. Il cambio in panchina ha portato a una metodologia di lavoro atletico diversa da quella utilizzata da Montella (peraltro velatamente criticata dai giocatori e dal suo successore) che ha permesso a tanti giocatori, compreso l'ex laziale, di rimettersi in marcia verso una condizione ottimale: per l'argentino parlano i numeri, contro il Cagliari Biglia ha corso più di ogni altro calciatore in campo, 11767 metri, dato che certifica i miglioramenti.

    BONUCCI, ORA E' OK - Non solo il fisico però, la svolta è arrivata soprattutto dal punto di vista tecnico-tattico: in particolare, nell'ultimo match, il Milan è tornato a vedere un regista giocare a due tocchi davanti alla difesa, ne ha giovato la manovra della squadra risultata più veloce e ordinata rispetto all'inizio di stagione. Anche qui si nota la mano di Gattuso che, come confermato anche in alcune interviste dai giocatori rossoneri, ha avuto il merito di abbandonare definitivamente l'idea di difesa a tre approcciata da Montella: così facendo il tecnico ha decentrato Leonardo Bonucci e lo ha parzialmente deresponsabilizzato nella prima fase di impostazione, liberando così per Biglia spazi che fino a poche settimane prima risultavano intasati. Ora l'argentino è libero di abbassarsi, trovare sfoghi semplici alle spalle per liberarsi rapidamente dalla pressione avversaria e tornare poi a guardare il campo a testa alta.

    LAZIO: ESAME VERITA' - Tre partite in crescendo, ma ancora non bastano per dire che Biglia si sia definitivamente preso il Milan: Mirabelli e Fassone hanno speso in estate 18 milioni (più 3 di bonus) per strapparlo alla Lazio nonostante il contratto in scadenza nel 2019, a distanza di sei mesi l'investimento non può ancora dirsi ripagato. Serve qualcosa di più, serve che l'argentino diventi quel leader tecnico e carismatico che la dirigenza aveva individuato (con Bonucci) come faro del nuovo corso e di fronte ora un test, un doppio test che offre l'occasione di fare il definitivo salto di qualità. Tra campionato e Coppa Italia di fronte c'è la Lazio, ex squadra contro cui ha giocato la prima partita da titolare in rossonero: all'Olimpico fu tragedia, surclassato su tutti i fronti dal suo successore in biancoceleste Lucas Leiva. Ora per Biglia l'opportunità di riscattarsi, di dimostrare che nonostante l'ingente investimento per un over 30 (martedì 30 gennaio spegnerà 32 candeline) l'affare è stato del Milan, di confermare di essere il giocatore giusto per contribuire al rilancio dei rossoneri: due esami da non fallire, Biglia sfida il suo passato per garantirsi un futuro da protagonista in rossonero.

    @Albri_Fede90

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