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    Milan, Adli ha vinto la sua prima scommessa: come cambia il futuro

    Milan, Adli ha vinto la sua prima scommessa: come cambia il futuro

    • Federico Albrizio
    Di nuovo titolare, 346 dopo la prima e unica volta con il Milan. Ha aspettato tanto Yacine Adli e ha avuto pazienza, ricompensata nel pomeriggio di Cagliari. E' una storia di rivincita quella del centrocampista francese, finito nel dimenticatoio per quasi un anno (dalla partita con il Verona della scorsa stagione, in tutto, aveva accumulato meno di mezz'ora in campo) e rispolverato dopo l'infortunio di Krunic. Pioli lo ha lanciato a Cagliari, in un ruolo non propriamente suo, quello di regista davanti alla difesa, e l'ex Bordeaux non ha sfigurato contro i rossoblù: ha iniziato con il piglio giusto, ha sbagliato perdendo palla sul gol del momentaneo vantaggio di Luvumbo, ma da quell'errore si è rialzato e tra uscite basse, lanci lunghi e anche qualche contrasto mirato ha saputo tenere bene la posizione. Un anno fa al Bentegodi aveva deluso, questa volta la chance l'ha sfruttata eccome strappando a Pioli la conferma: "Ora posso considerarlo in quel ruolo".

    SCOMMESSA VINTA - E' una prima, importante vittoria per Adli, che al Milan nei piani dell'allenatore e della società non doveva neanche restare. Lo ha ammesso lo stesso giocatore dopo la gara di Cagliari: "Il primo giorno ho parlato con Pioli e mi ha detto che avremmo cambiato modo di giocare e che io non ero contemplato". I piani del mister erano chiari, ma non coincidevano con quelli del classe 2000: "Tomori mi ha chiesto cosa avrei fatto e io gli ho detto: 'Resto qui e vedrai che gioco'". Ha avuto ragione Yacine, che ha continuato a lavorare in silenzio e con impegno. Mai una parola di troppo, mai una smorfia, sempre il primo a sostenere i compagni in campo e a esultare con loro ai gol; un affetto ricambiato, basti guardare i tanti messaggi che negli ultimi giorni i giocatori rossoneri hanno lanciato sui social prima per dare la carica ad Adli e poi per esaltare la sua prestazione. Ma soprattutto, non ha mai preso in considerazione l'idea di lasciare Milano. E' così che le tante idee che si sono affacciate nelle settimane estive non si sono mai tramutate in una trattativa concreta. Prendiamo ad esempio la Salernitana, dove Paulo Sousa avrebbe fatto carte false pur di poter tornare a lavorare con lui (come ai tempi del Bordeaux), una stima ribadita anche dalle dichiarazioni di ieri: "Un lavoratore esemplare, per me il nuovo Zinedine Zidane per le qualità tecniche. Ha bisogno di continuità". Niente da fare, né per i campani né per i club francesi che hanno bussato alla porta del Diavolo. Adli voleva solo il Milan e ha tenuto fede alla sua promessa. Ora inizia la seconda fase: tenersi il rossonero addosso.

    COME CAMBIA IL FUTURO - La partita di Cagliari gli ha garantito una cosa che la gara del Bentegodi di un anno fa non gli aveva dato: una possibilità, anche per cambiare il futuro. Yacine ha dimostrato di avere le carte in regola per giocarsi una maglia nelle prossime settimane e dalle prestazioni che potrà offrire prima della sosta tra Lazio, Borussia Dortmund e Genoa passerà molto della sua stagione. Rade Krunic è ancora ai box e lo sarà fino alla ripresa del campionato, il centrocampo rossonero resta numericamente 'corto' e Adli avrà le sue occasioni per immagazzinare minuti e assicurarsi nuove chance da qui a gennaio. Con il nuovo anno poi la situazione cambierà, complice anche il rientro di Ismael Bennacer dopo il lungo stop previsto per i primi mesi del 2024. Gli spazi, inevitabilmente, si ridurranno e questo potrebbe convincere la società a valutare nuovamente la possibilità di lasciar partire l'ex Bordeaux per non costringerlo nuovamente alla panchina. La Salernitana potrebbe tornare alla carica, ma molto si lega all'eventuale permanenza di Sousa, così come diversi club francesi. Ma è uno scenario che Adli vuole scongiurare, a suon di prestazioni: ora ha un'occasione, vuole sfruttarla per tenersi stretto il Milan.

    @Albri_Fede90

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