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    Milan, Adli è l’esempio da seguire

    Milan, Adli è l’esempio da seguire

    • Daniele Longo
    Una notte così l’ha sognata tante volte Yacine Adli. Soprattutto quando, nella scorsa stagione, ha passato mesi e mesi in panchina ad attendere una occasione che non gli era stata mai concessa. Una esultanza sobria, con gli occhi lucidi di chi crede che alla fine il lavoro e il tempo mettono tutti al loro posto, per il primo gol a San Siro con la maglia del Milan. Bello come un quadro di Picasso. Nella notte perfetta dell’ex Bordeaux si eleva un esempio per i tifosi e i compagni di squadra: crederci sempre fino in fondo anche quando sei l’unico a volerlo. 

    LA SVOLTA DA REGISTA - Una chiave di lettura l’ha data Pioli in conferenza stampa post-partita: “La sta vincendo Adli la scommessa: è lui che accettato di cambiare ruolo. Sia stasera che a Empoli sono le due sue migliori partite. Ci sta dando delle buone prestazioni. Sono molto contento della disponibilità e dell'impegno che ci ha sempre messo”. Adli è un ragazzo di una intelligenza superiore: legge tanto, si informa, suona il piano. Lo è anche in campo perché ha capito che i suoi punti deboli come la velocità e il fisico non gli permettevano di giocare nel suo ruolo preferito di trequartista in Italia. O perlomeno non nell’interpretazione del ruolo di marca pioliana. Ha accettato di mettersi in discussione e ha vinto. Un esempio da seguire

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