Marcelino e l'Inter, l'uomo che strega Suning ma non Kia: il retroscena
MADE IN CHINA - La scelta di approfondire in modo netto il discorso Marcelino, al punto da portarlo al sorpasso su Stefano Pioli (anche se non ancora definitivo), nasce totalmente da Suning. Dai vertici fino ai rappresentanti che stanno valutando tutti i nomi, quello dell'allenatore 51enne spagnolo è diventato il preferito per diversi motivi: di Marcelino, piace la determinazione e il modo di fare autoritario, il sapersi esprimere sulle scelte di mercato, l'idea di sentirsi aziendalista al punto giusto. Tanto che Suning voleva già portarlo in Cina, da allenatore, accordo sfumato nei mesi scorsi per un corteggiamento che adesso diventa nerazzurro. Un retroscena che aiuta a capire perché i cinesi siano decisamente orientati su questo nome.
DA KIA ALLE TEMPISTICHE - Adesso è il momento del confronto, dopo il casting andato in atto nella frenetica giornata di incontri a Milano. I rappresentanti di Suning, la dirigenza, anche il punto di vista di Kia Joorabchian. Che non c'entra nulla con il discorso di Marcelino: l'agente sponsorizzava Guus Hiddink, al momento staccato dalla corsa (Guidolin invece è stato escluso). Non ha spinto alcuna volata a Marcelino, ha espresso la sua opinione sull'allenatore e avrà confronto come uomo di fiducia di Suning, ma non è il suo agente né un allenatore che rappresenta. Ecco perché la scelta è totalmente della proprietà. E proprio queste ore saranno dedicate alle valutazioni, tutti insieme per il bene dell'Inter annunciando poi la decisione entro domenica, al massimo le prime ore di lunedì. Per la nuova panchina nerazzurra, con Marcelino che aspetta e spera.