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    Guardiola e l'amore per Stones: "Come se fosse mio figlio, non c'è una persona che vorrei più di lui"

    Guardiola e l'amore per Stones: "Come se fosse mio figlio, non c'è una persona che vorrei più di lui"

    Pep Guardiola e la dichiarazione d'amore per John Stones: "Come se fosse mio figlio. Non c'è una persona che vorrei più di lui".

    Il tecnico del Manchester City è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida con lo Sparta Praga, terza giornata della fase campionato di UEFA Champions League, e ha speso parole al miele per il suo difensore, a segno nell'ultimo turno di Premier League.

    "COME UN FIGLIO" - "John è come se fosse mio figlio, onestamente - riporta Sky Sports UK -. Conosco il suo linguaggio del corpo, so tutto di lui. E' un professionista adorabile e una persona adorabile. Non c'è una persona che vorrei più di lui, quindi l'unica ragione forse non è perché Ruben (Dias, ndr) e Manu (Akanji, ndr) sono centrali incredibili, non ci sono altri segreti o mancanza di fiducia".

    TANTE ASSENZE - Non solo Stones, Guardiola si è concentrato sulla partita con lo Sparta Praga e sull'infermeria del Manchester City, ancora affollata: "Preferiremmo essere tutti, ma abbiamo quattro assenze importanti in questo momento: Kevin de Bruyne, Kyle Walker, Rodri e Oscar Bobb. Due di questi speriamo che tornino presto. Oscar penso che a gennaio o febbraio sarà pronto. Rodri ci manca molto, ma penso che tutti i club in giro per il mondo abbiano problemi simili. De Bruyne non ha grossi problemi ma non si sente al 100%. Kevin non ha più 22 anni, deve essere completamente in forma per giocare a calcio. Se non si sente completamente a suo agio, non può esprimere al meglio il suo incredibile potenziale. Mi ha detto: 'Non mi sento bene'. E io gli ho risposto: 'Se non ti senti bene, prenditi il ​​tuo tempo'. Phil Foden? Si sente molto meglio e ti rendi conto immediatamente quando è felice e mentalmente a posto".

    OBIETTIVO OTAVVI CHAMPIONS DIRETTI - Infine, Guardiola ha sottolineato l'importanza delle partite casalinghe per puntare agli ottavi di finale di Champions direttamente senza passare dai playoff: "Ora ci sono molte squadre, 36, e solo otto accedono direttamente al prossimo turno. Sono abbastanza sicuro che se non chiudiamo le partite in casa dopo il pareggio con l'Inter, avremo tre gare incredibilmente difficili in trasferta con Sporting, Juventus e PSG. Non è facile. Le partite che abbiamo in casa dobbiamo chiuderle, altrimenti sarà dura finire tra le prime otto e questo è l'obiettivo che vogliamo raggiungere".

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