AFP/Getty Images
Lippi: 'Gattuso rialzerà il Milan, la Juve può vincere la Champions ogni anno. Per lo scudetto c'è anche l'Inter'
DAL NAPOLI AL MILAN - "Anche al Napoli servono acquisti? Non mi permetto di giudicare, le rose si costruiscono in base alle convinzioni, ai programmi, alle idee. Sull'opportunità delle rotazioni, ognuno ha un suo credo. E comunque il Napoli ha avuto anche sfortuna: pensate al doppio infortunio di Milik. Juve solida come la mia? Nel '94/95, dopo nove anni di digiuno, tornammo a vincere accompagnando alle qualità tecniche il carattere, la mentalità, la rabbia, il desiderio, l'unità d'intenti, la compattezza psicologica e morale. Ma non sono caratteristiche mie: sono caratteristiche della Juventus. Se mi aspettavo il Milan così indietro? Sinceramente no. Ma sono fiducioso per il girone di ritorno. Gattuso sta riuscendo, con fatica, a ricaricare l'ambiente, a trasmettere la sua determinazione. In più intravedo una buona impronta tecnico-tattica. Rino un mio allievo? Sono una quarantina, ormai. Alcuni, come Deschamps, Conte o Zidane, allenano a grandissimi livelli. La prima cosa che mi viene in mente è che sto invecchiando. Non so se sia una coincidenza, ma è bello pensare di aver lasciato una traccia".
CASO DYBALA E CHAMPIONS - "Il 'caso' Dybala? Non c'è alcun caso. È arrivato da Palermo con una valutazione importante, ma non esageratissima, poi ha cominciato a far bene e sono arrivati i paragoni con grandissimi giocatori. Messi in particolare, anche per via della nazionalità. Ci sta che un ragazzo possa perdere la dimensione reale, però società e allenatore lo stanno aiutando. L'ambiente è perfetto per ritrovarsi. La Champions per la Juve? È dura, perché ci sono squadre fortissime che danno il meglio di loro stesse: il Barcellona, il Real nonostante le difficoltà nella Liga, il City, il Bayern Monaco. C'è anche la Juve, però: ormai fa parte stabilmente dei top club d'Europa e questo è il più grande traguardo raggiunto. Non posso dire se è l'anno buono, ma quando fai parte di questo gruppo ogni anno può esserlo".
TRA ITALIA E CINA - "Nazionale all'anno zero? Guardiamo ad ampio raggio i risultati azzurri: in quasi novant'anni abbiamo vinto quattro volte il Mondiale e due volte sole siamo rimasti fuori dalla fase finale. L'esclusione dalla Russia è fresca e ci fa rosicare, ma il rendimento complessivo dà fiducia. Dobbiamo ripartire, guardare avanti: è nei momenti negativi che l'essere umano ricostruisce. Cina non qualificata? Il passaggio di turno era già compromesso, eppure abbiamo mancato lo spareggio per un punto: una sola sconfitta, in Iran, davanti a centomila spettatori, e tante vittorie importanti. In un recente torneo con Corea del Sud e Giappone abbiamo inoltre fatto benissimo benché abbia schierato sei Under 23: i giovani bravi ci sono e l'entusiasmo cresce, si può fare un percorso importante e sono orientato a portare avanti questo progetto".