Calciomercato.com

  • L’Inter in Champions si sente a casa: Marotta fissa l’obiettivo, Inzaghi è più prudente

    L’Inter in Champions si sente a casa: Marotta fissa l’obiettivo, Inzaghi è più prudente

    • Pasquale Guarro
    La nuova Champions è alle porte e domani, entro la mezzanotte, sarà tempo di consegnare le liste alla Uefa. L’Inter debutterà sul campo di una delle due super favorite, il Manchester City (l’altra è il Real di Ancelotti), che due anni fa aveva battuto i nerazzurri nella finale di Istanbul, ma faticando parecchio. Una sconfitta amara per gli uomini di Simone Inzaghi, che però era servita a proiettare l’intera squadra in una nuova dimensione. Una storia che riparte da quello che già due anni fa è stato il nuovo start per l’Inter, perché una finale giocata alla pari con il City porta in dote tanta consapevolezza in più e infatti, l’Inter che si presentava alla stagione 23/24, si mostrava profondamente diversa da quella della stagione precedente. Con un piglio diverso anche in Champions, visto che l’eliminazione subita ai rigori contro l’Atletico Madrid è stata figlia dei numerosi sprechi della gara d’andata a San Siro, più che di una prestazione sbagliata. Insomma, da almeno un paio d’anni anche l’Europa sembra essere diventata casa dell’Inter e forse è per questo che il presidente, Beppe Marotta, ha voluto piazzare la bandierina indicando un possibile obiettivo. 

    “TRA LE PRIME OTTO” - Iniziativa che sicuramente non avrà reso felicissimo il sempre prudente Simone Inzaghi, anche perché in Champions ci si confronta contro corazzate che sul mercato possono investire ingenti somme di denaro, mentre anche quest’estate i nerazzurri hanno dovuto adattarsi e stringere la cinghia. Ma tutto sommato le ambizioni di Marotta in campo internazionale sono comunque oneste, partendo dal presupposto che con le sue dichiarazioni, il presidente ha voluto anche dare merito al lavoro svolto da Inzaghi in questi anni: “Arrivare tra le prime otto? Si, Noi ci tentiamo. Poi Inzaghi magari non la pensa come me, ma bisogna condividere anche quelli che all'inizio sembrano solo sogni perché siamo l'Inter e dobbiamo essere ambiziosi. Poi non bisogna confondere ambizione e arroganza, ma dobbiamo invece difendere la nostra storia, cui non appartiene l’arroganza ma voglia di fare bene. L'ambizione deriva dal valore della squadra, abbiamo grande qualità e una storia che ci impone di dover sempre far bene. Se non ci riusciremo vorrà dire che gli altri sono stati più bravi di noi".

    PUNTO DI EQUILIBRIO - Marotta ha parlato di sogni e ambizioni, di storia da rispettare e di qualità della rosa, e quella nerazzurra può sicuramente rientrare tra le prime otto d’Europa, soprattutto per qualità del gioco espresso. Come sempre, Inzaghi ha accettato la sfida, ben consapevole del fatto che all’Inter si vive ogni giorno di pressioni e nuovi obiettivi da raggiungere. Da quando il tecnico nerazzurro si è seduto sulla panchina nerazzurra al posto di Conte (stagione 2021(2022), l’Inter è il club che ha incassato di più in Serie A, alle spalle dei nerazzurri c’è il retrocesso Sassuolo. Se in un contesto di questo tipo, i nerazzurri hanno conquistato la seconda stella, due Coppa Italia, 3 Supercoppa italiana e giocato una finale di Champions, significa che allenatore, squadra e dirigenza hanno raggiunto un punto di equilibrio che va oltre certe dinamiche di mercato. Marotta sogna, Inzaghi lo guarda un po’ indispettito perché preferisce lavorare lontano da certi proclami. Normali dinamiche tra allenatore e dirigenza, ma di fatto i nerazzurri hanno dimostrato sul campo di avere le capacità per giocare una Champions di alto livello. 

    Altre Notizie