La caduta e il riscatto:| Le specialità della Lazio
Riuscirà la Lazio a rialzarsi dopo il tremendo e inatteso scivolone col Lecce? E' la domanda della settimana a Formello e dintorni. E’ inutile negarlo. Il k.o. di domenica scorsa ha lasciato tanti interrogativi sulla tenuta di una squadra che ha viaggiato a ritmi sostenutissimi per due-tre mesi e che poi ha cominciato a rallentare fino al clamoroso stop di domenica. Il motore sembra essersi spento e sono in molti a temere che la banda Reja farà fatica a riaccenderlo e a tornare a viaggiare a certi ritmi. Eppure, basta guardarsi un po' indietro per vedere che sperarlo non è affatto sbagliato. La Lazio, questa Lazio, ci è già riuscita. In due occasioni.
Metà novembre e primi dicembre, ecco i periodi da prendere in considerazione. Il 10 novembre a Cesena il gol-beffa di Parolo a cinque minuti dalla fine sancì la seconda sconfitta consecutiva della Lazio, tre giorni dopo il capitombolo nel derby. Il primo k.o. faceva rabbia, ma poteva starci, il secondo assolutamente no. Sembrava l'inizio della fine per la squadra di Reja. E invece appena quattro giorni dopo la formazione biancoceleste tirò fuori dal cilindro la bella e convincente prestazione contro il Napoli. Un 2-0 tondo e senza recriminazioni da parte della squadra di Mazzarri, che quel giorno fece una figura piccola piccola contro Mauri e compagni.
Secondo precedente. All'inizio di dicembre la Lazio si avvicinava alla sfida con l'Inter reduce dal pari interno col Catania. L'1-1 con gli etnei era stato il primo passo falso interno contro una piccola. Prima di allora all'Olimpico la Lazio aveva sempre vinto tranne con Milan (pareggio) e Roma (sconfitta). Quell'1-1 col Catania (peraltro sofferto) era quindi stato una mazzata sulle prospettive stagionali. Ma anche dopo quel passo falso arrivò una vittoria importante e solare. Il 3-1 sull'Inter resta, ad oggi, una delle pagine più belle del campionato della Lazio.
(Gazzetta dello Sport - Edizione Roma)