Se ad un marziano arrivato ora sulla Terra presentassero davanti le due classifiche della serie A al giro di boa, quella dello scorso campionato e del campionato attuale, penserebbe che la Lazio sia stata rivoluzionata dalla stagione 2009/10 a quella 2010/11. Invece non è così: rispetto alla squadra consegnata a Reja a febbraio dopo l'esonero del deludente Ballardini, tra i titolari è arrivato soltanto Hernanes, che è stata una delle rivelazioni del campionato finora. Rispetto allo scorso campionato, la Lazio ha quattordici punti in più ed è terza in classifica dopo essere stata per molte settimane in testa. Lo scorso anno di questi tempi i biancocelesti erano a cinque punti dalla serie cadetta e con una terribile paura di non potercela fare.

Ora tutto sembra essere diverso, anche se statisticamente nelle ultime dieci gare la Lazio ha avuto una media da bassifondi della graduatoria con 1,2 punti a partita. Si riparte contro la Sampdoria, una delle cinque squadre che hanno avuto il merito di battere la Lazio (con Roma, Juve, Cesena e Lecce). Ad avvalorare il calo c'è proprio il discorso sconfitte: infatti la squadra di Reja ha perso tutte le altre quattro gare proprio nelle ultime dieci giornate. Ma ora si riparte, e se la formazione biancoceleste riuscisse non solo ad eguagliare, ma anche a migliorare il bottino del girone d'andata, significherebbe almeno la qualificazione in Champions.

Gli stimoli per fare bene ci sono, dunque, e Reja dovrà trasmetterli ai suoi giocatori, che ultimamente sono mancati proprio nel carattere e nell'approccio alle gare, come se fossero scarichi, appagati da un risultato che per ora non ha portato a nulla. Serve un'altra partenza a razzo, perché in questo campionato post-mondiale la sorpresa potrebbe essere proprio una outsider: Lazio e Napoli sono le candidate più accreditate per qualificarsi nell'Europa che conta, ma serviranno continuità di risultati e qualche aiuto dal mercato. Per fare il salto di qualità, lo ripetiamo, Lotito dovrà regalare a Reja due valori aggiunti; altrimenti si rischia di farsi portare via dal vento le pagine della favola che è stata scritta finora.