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Lamine Yamal si prende l'Europa. Il "battesimo" di Messi e la risposta a Rabiot: 250 milioni per lui? Pochi!
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PRECOCE - A 16 anni e 362 giorni, Yamal ha segnato la rete più giovane di sempre nella rassegna continentale, dopo aver stabilito il record di precocità anche nelle presenze. Non si è fermato lì però lo spagnolo. Ha impreziosito il suo torneo da superstar con 3 assist decisivi, giocate belle e pratiche, cui si è aggiunta la firma finale. E che firma! Lamine Yamal ha segnato il suo gol più importante, il suo gol più bello nel momento più importante della sua pur giovane carriera. Ha ricevuto sulla destra, si è accentrato e ha messo la palla all'incrocio, beffando Maignan. Prima del portiere milanista, si era fatto beffa dell'ex juventino Rabiot, saltato in modo netto. Lo stesso Rabiot che, interpellato alla vigilia, aveva avvertito Yamal che per andare in finale avrebbe dovuto fare molto di più di quanto fatto finora. Detto, fatto. Missione accettata e superata. E, nel finale, rivolto alle telecamere, Yamal ha fatto cenno di parlare ora, non prima. Messaggio ai naviganti e a Rabiot.
"Habla, habla".
— -1899- (@_Futbolero_) July 9, 2024
Recado de Lamine Yamal a Rabiot. pic.twitter.com/diTIP5Zo8O
RECORD - Meglio non sfidare uno che sembra essere stato creato per battere tutti i record. A 15 anni e 290 giorni era diventato il più giovane di sempre a debuttare in campionato col Barcellona, a 16 anni e 83 giorni il più giovane titolare nella storia della Champions League. Un prescelto, uno che sembra essere stato baciato dal dio del talento. E in effetti proprio nelle ore che hanno preceduto questa gara sono spuntate delle foto - e sono diventate subito virale - di una sorta di battesimo al piccolo Yamal dal più talentuoso di tutti, Leo Messi.
LA FOTO - Tutto vero, era il 2008 e, in una piccola vasca da bagno allestita per un set fotografico dal fotografo Joan Monfort, l'argentino lavava un piccolissimo Lamine. Lo scatto si era perso ma è stato recuperato dal papà del blaugrana che l'ha postato sui suoi social. Per la prima volta era stato pubblicato dal quotidiano spagnolo Sport ed era nato da un'iniziativa benefica ideata dall'Unicef, allora sponsor del Barcellona. Fu fatto un calendario di beneficenza, con le stelle della squadra e alcuni giovani tifosi e le loro famiglie. Tra questi era stata sorteggiata quella dei Yamal che aveva avuto a che fare con l'Unicef per questioni assistenziali. Vivevano a Rocafonda, vicino Matarò nell'area metropolitana della città. Con loro c'era anche un piccolo Lamine di 6 mesi, insieme alla mamma Sheila Ebana, che fu cullato da un Messi ventenne alle prime armi e che da lì a poco avrebbe preso sempre più spazio nella squadra poi di Guardiola.
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EREDE - Fu quello il primo contatto tra il futuro campione e il suo erede designato. A Onda Cero, parlando di Messi, il prossimo diciassettenne disse: "Stiamo parlando del migliore giocatore della storia. Anche solo essere paragonato a lui è incredibile ma nessuno è degno. io spero di fare anche solo la metà della sua carriera"
At the time, 2008, there used to be a charity calendar in which players of the first-team participated in a totally different, altruistic & kind way with children. It just so happened, Messi got paired w/ a barely 6-month Lamine Yamal. These images were taken by @SPORT #FCB pic.twitter.com/WTVF1WkqPH
— Reshad Rahman (@ReshadFCB) July 5, 2024
FUTURO - Numeri alla mano, per ora, la carriera di Yamal è anche superiore a quella di Messi alla stessa età - che però poi si è dato da fare. Ha giocato già 60 partite tra i professionisti, segnando 7 gol e servendo 10 assist. Gioca con naturalezza, è esperto nella sua freschezza, come dimostra il giallo preso nel finale per evitare un contropiede, è smaliziato, sa quando accelerare e quando rallentare. Ha ricevuto già offerte faraoniche. Il Psg, orfano dello stesso Mbappé che ha battuto e che si ritroverà contro nella Liga con il Real Madrid, gli farebbe ponti d'oro per farlo diventare il suo erede: una prima offerta di 250 milioni, secondo i media catalani, è già stata declinata. Per uno "battezzato" da Messi e il cui unico limite è il cielo, non c'è prezzo.