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    La Roma brilla in trasferta dopo sei mesi: Mourinho saldo in panchina, alla faccia di chi lo voleva in bilico

    La Roma brilla in trasferta dopo sei mesi: Mourinho saldo in panchina, alla faccia di chi lo voleva in bilico

    • Renzo Parodi
    Torna l’ombra sua ch’era dipartita. Dopo un paio di brodini (Frosinone, Servette) finalmente la Roma si concede quattro cicchetti di filu e’ ferro e torna da Cagliari con tre punti e la sensazione di essersi lasciata il peggio alle spalle. Quaterna quasi secca (finisce 4-1), con doppietta di Lukaku e singole di Aouar e Belotti, il Gallo era subentrato a Dybala costretto ad abbandonare dopo mezz’ora di gioco a causa di un ginocchio, il sinistro, molto dolorante. Si sciolgono voti che non si tratti di nulla di grave.

    Roma sempre in controllo del match, Cagliari troppo più debole e decisamente inguardabile dietro, il trio difensivo (si fa per dire…) Wieteska-Ober-Hatzidiakos è roba da film dell’orrore. Paradosso, la squadra del romano e romanista Ranieri (quanto deve aver sofferto…) le cose migliori le ha fatte sullo 0-4, ossia quando il risultato non era più in discussione. Nella Roma due califfi a centrocampo, Paredes (due assist) e Bove, la difesa d’emergenza, ancora senza Smalling e Llorente e con Cristante perno centrale, non ha sbagliato un colpo. Il Cagliari non è mai stato in partita, tramortito dall’uno-due fra il 19’ e il 20’ del primo tempo: Auoar e Lukaku, e subito 2-0 per la Lupa e buonanotte al secchio.
    In avvio di ripresa, Belotti ha rifinito il concetto per il 3-0, poi ancora Big Rom ha messo il sigillo alla quaterna e la Roma ha chiuso in scioltezza. La squadra sarda in un’impennata di orgoglio ha segnato su rigore (braccio di Cristante in mischia) il cosiddetto gol della bandiera. Poco prima, Prati aveva compiuto in capolavoro balistico (destro di controbalzo dai venti metri, pallone nel sette di Rui Paticio), cancellato dal Var (Paterna-Mazzoleni) che ha pizzicato un fuorigioco di Azzi nel corso dell’azione. Peccato. Nel naufragio generale si salvano l’irriducibile e pugnace Nandez, il raffinato Oristanio e, appunto, il regista della squadra, Prati. Petagna ha scaricato l’unico vero tiro in porta del primo tempo trovando i guantoni di Rui Patricio. Poi molto calcio ruminato ma pochissime chance di segnare, salvo nel finale la prodezza inutile di Prati e il rigore trasformato da Nandez. Brillante e rapida la Roma, addirittura maramalda allorché il Cagliari, costretto ad attaccare, le spalancava praterie indifese. La vittoria esterna in campionato mancava alla Lupa da sei mesi! Lukaku festeggia il sesto centro personale.

    Un minuto, un rapidissimo giro di cronometro e il match fra Cagliari e Roma è virtualmente deciso. Terrificante uno-due giallorosso, fra il 19’ e il 20’ del primo tempo, preannunciato da un solido presidio del gioco che aveva costretto il Cagliari a rinculare e a difendere il fortino di Scuffet. Spinazzola scucchiaia nell’area piccola per Aouar, abbandonato come all’orfanotrofio dai distratti difensori rossoblù, il tocco in porta è un gioco da ragazzi. Passano meno di sessanta secondi e Karsdorp scappa a tutta birra sulla fascia destra e sgancia un cross a siluro che incontra il petto proteso di Lukaku, sopravveniente alle spalle di Witeska e Obert.. 2-0 Roma e partita in ghiaccio per la gioia di Mourinho.
    Primo tempo malmostoso delle due squadre, molti, troppi spigoli gratuiti sparsi qua e là, Sozza è fin troppo corrivo e non applica alla lettera il regolamento, altrimenti ai quattro reprobi finiti sul suo taccuino (Paredes, Sulemana, Aouar e Bove) si aggiungerebbero un paio di altri nomi, tipo Nandez e Prati. Gialli pure per Mourinho e Ranieri, che si agitano e protestano in panchina. A far le spese delle rudezze assortite e gratuite alla mezz’ora p il delicato Paulo Dybala, abbattuto da un’entrataccia del giovine Prati. Ginocchio sinistro contuso e dolorante, Paulino in lacrime costretto a lasciare il campo a Belotti e Roma in apprensione. Peccato, il genietto argentino era ispirato.
     Partita nervosa e si capisce. La Roma dopo il frizzantino di Coppa sugli svizzeri del Servette deve riprendere il passo in campionato e schiodarsi da una classifica umiliante. Il Cagliari annaspa nei bassifondi e anela alla prima vittoria in campionato. Panchine a rischio, sussurra radio-spogliatoio. Figurarsi Mourinho, lui si licenzierebbe da sé…Ma pure Ranieri, lodato da Giulini ma a secco di vittorie e insomma la classifica piange e questo Cagliari fragile e velleitario mica può fare miracoli…
    Ripresa e Belotti cancella le pallide speranze di Ranieri. Lancio coast to coast di Paredes per lo scatto del Gallo, doppio dribbling su Obert e scarico nel sacco del povero Scuffet. Poco dopo gloria anche per Lukaku, in capo ad una deliziosa azione volante avviata da Belotti, rifinita da Paredes e conclusa dal belga per il 4-0. Sozza annulla per fuorigioco su segnalazione dell’assistente Cecconi, il Var si incarica di rimettere le cose a posto. Gol valido e 3-0. La posizione di Belotti era regolare. Cambi di qua, cambi di là, il match ha perduto mordente e la Roma non si spreme per arrotondare ancora il punteggio. Ci prova il Cagliari, l’ingresso di Pavoletti e Shomurodov rinsangua un po’ l’anemico attacco isolano. Tutti in piedi ad applaudire la prodezza di Prati, crudelmente cancellata dal Var per fuorigioco di Azzi. Poi nel mischione in area Cristante sbraccia e tocca il pallone con l’omero. Sozza vede e provvede all’on field review e Nandez scarica nel sacco il rigore dell’onore. Si attendono notizie sul destino di Ranieri, da stasera un poco meno saldo sulla panchina del Cagliari. Mou si crogiola nella panna, alla faccia di chi lo voleva sull’orlo del licenziamento.
     

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