Il brasiliano Ari e il sogno russo: a 33 anni Cherchesov lo chiama in nazionale
IN GIRO PER L'EUROPA - Nato a Fortaleza e cresciuto nel settore giovanile della squadra della sua città, nel 2006 si trasferisce in Svezia, al Kalmar, dove conquista subito il titolo di capocannoniere dell'Allsvenskan con 15 reti in 23 presenze. Grazie all'ottimo impatto con il calcio europeo, viene notato da diversi club e l'anno successivo passa agli olandesi dell'AZ Alkmaar. L'avventura di Eredivisie non è fortunata: il classe 1985 realizza 18 reti in 55 apparizioni complessive in due anni e mezzo molto difficile, in cui riceve tante critiche per un rendimento giudicato insoddisfacente. Nel febbraio 2010, Ari riceve la chiamata dello Spartak Mosca e dà il via alla sua avventura in Russia. Tre anni e mezzo in biancorosso prima di passare al Krasnodar, squadra in cui milita attualmente, con in mezzo una parentesi di un anno e mezzo alla Lokomotiv Mosca. In otto anni e mezzo in Premier Liga russa, Ari ha realizzato 56 reti e 40 assist in 190 partite, conquistando un campionato e una Coppa di Russia.
LA RUSSIA NEL DESTINO - Il suo sogno? Vestire la maglia della nazionale. Ari fa tutta la trafila nella selezioni giovanili del Brasile e sfiora in diverse occasioni l'esordio con quella maggiore, senza mai riuscirci. Un desiderio che sembrava ormai svanito, prima del colpo di scena: quest'estate, il 32enne di Fortaleza è riuscito a ottenere la cittadinanza russa, sfiorando la convocazione per il Mondiale. Poi la chiamata di Cherchesov: "Sfortunatamente la documentazione non è stata consegnata in tempo per ricevere la chiamato per la Coppa del Mondo, ma Dio sa qual è il momento giusto per le cose. Ero tranquillo e ho dimostrato sul campo che posso aiutare la squadra in questo nuovo ciclo. Ora lavoro per rimanere nel gruppo" ha spiegato l'attaccante del Krasnodar. Dopo averlo accarezzato a lungo, per Ari ora l'esordio in nazionale non è più un'utopia.