La Juve è l’anti Inter fino allo scontro diretto. Ma il catenaccio di Allegri imbarazza anche i tifosi
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A Firenze ha esibito con una cosa assai diversa dal gioco del calcio, in grado, tuttavia, di portarla ad una vittoria insperata e immeritata. Può una squadra che fa due tiri in porta in 98 minuti, supera forse una decina di volte la metacampo avversaria in tutta la partita, si arrocca in area e ai margini della stessa, per l’intero secondo tempo, sventagliando palloni purchessia, meritare la candidatura per il titolo?
Ai lettori, ormai non più solo tifosi, ma conoscitori del gioco e delle sue evoluzioni, la parola. Personalmente sono convinto che gli antipatizzanti di Allegri, anche se juventini, si siano vergognati dello spettacolo (si fa per dire) perpetrato a Firenze e temano lo scontro diretto del 26 novembre, quando l’Inter incrocerà i bianconeri. Le differenze sono così marcate da ipotizzare il peggio.
Intanto, la crisi del Milan, fatta esplodere sabato dall’Udinese, allontana Pioli da molti obiettivi. Lo scudetto è andato (meno sei dall’Inter), il terzo posto è insidiato dal Napoli (a meno 1), il quarto dall’Atalanta (a meno tre). Se martedì il Milan perde dal Psg, in casa, saluta virtualmente anche la Champions e il processo a Pioli, per ora solo rinviato, si aprirà solennemente. Il rischio di fare peggio dell’anno scorso (quinti in campionato) diventa tangibile.