La migliore gag del 2012: 'Ho messo d'accordo Inter e Juve. Conte? Aveva ragione Palazzi' (Gianni Petrucci)
Tutto si tiene nel meraviglioso mondo del calcio italiano, retto da una gerontocrazia che, al confronto, Matusalemme era uno da X Factor.
Lo conferma il chilometrico forum ospitato nella redazione del Corriere dello Sport-Stadio con l'inossidabile Gianni Petrucci, 67 anni, per 4 mandati consecutivi presidente del Coni, incarico che ricopre dal gennaio 1999; sindaco di San Felice al Circeo (Latina); candidato unico alla presidenza della Federbasket dopo essere stato segreterario della stessa Federbasket dal '77 all'85; presidente della stessa Federbasket dal '92 al '99, segretario generale e commissario straordinario della Federcalcio nel 2000-2001, vicepresidente della Roma nel '91.
L'incipit del resoconto sulla prima pagina del Corsport sembrava essere beneaugurante: "Tutte le belle storie hanno una fine. E quella di Gianni Petrucci, 67 anni, alla presidenza del Coni è stata una bella storia. Trentanove medaglie d'oro in 4 Olimpiadi, il titolo mondiale nel calcio (2006), un ruolo di prestigio per lo sport italiano nel mondo proprio mentre il nostro Paese decadeva in tanti settori".
Tutto vero, perchè i meriti di Petrucci sono acclarati. Così, uno salta speranzoso alle pagine 16-17 e scopre, invece, che, purtroppo non è finita. Nel Paese del vecchio che avanza o delle Mummie che ritornano (citazione testuale dell'impietoso quotidiano francese Libération, a proposito del rientro in campo del settantaseienne Silvio Berlusconi, di nuovo candidato premier), il Grande Capo dello Sport, anzichè annunciare l'uscita di scena, favorendo il rinnovamento, il ricambio, insomma alimentando la speranza che ci sia qualcosa dopo i dinosauri, avverte: "Grazie al basket sarò vicino agli atleti. Mi manca il campo". Salute.
Ma non è solo questo il punto. Il punto è che, fra le innumerevoli doti di Petrucci, un signore dall'eloquio brillante e dalla sincera passione sportiva, non sospettavamo ci fosse anche quella del narratore di amene storielle. Al punto che, con la perentoria affermazione: "Ho messo d'accordo Inter e Juve, scudetto Juve-Inter, caso chiuso, il mio tavolo della pace ha funzionato", l'uscente presidente stravince l'oscar per la migliore gag dell'anno.
Perchè, va bene tutto. Va bene che Nicchi e Braschi sono convinti che gli arbitri italiani siano i migliori del mondo. Va bene che Petrucci ci ricordi quanto occorra "rilanciare lo sport a scuola e dare nuova vita ai Giochi della Gioventù" (maddai? E in questi 14 anni il Coni cos'ha fatto al riguardo?)
Va bene che Petrucci definisca "fondamentale la nuova legge sugli stadi". Siccome sono passati quattro anni e mezzo da quando il disegno di legge è stato presentato e ora muore con la legislatura, di grazia, in questi quattro anni e mezzo il Coni, la Federcalcio e la Lega quale pressione, quali interventi hanno esercitato sulla Casta perchè il provvedimento "fondamentale" venisse approvato?
Ma dove la gag provoca il massimo dell'ilarità, anche se c'è poco da ridere, è quando Petrucci parla di Calciopoli, di giustizia sportiva, del caso Conte, di Scommessopoli.
Sentite un po'. "Avete visto com'è finita Calciopoli? Per la giustizia ordinaria tutti assolti in appello, tranne Giraudo (si parla dei processi con rito abbreviato, ndr). Al momento. Mentre lo sport li ha puniti. All'epoca tutti a dire: la giustizia sportiva è in ritardo, non fa niente, fa sconti a tutti. Invece è quella che è stata più chiara".
Eh? Ma Petrucci dove vive? Non gli viene il dubbio che, se la giustizia ordinaria continua ad emettere assoluzioni a raffica, la giustizia sportiva abbia toppato? E' stata la più chiara? Ma quando? E cosa ci dice della sopravvenuta prescrizione che ha impedito di fare chiarezza completa sul più grave scandalo di tutti i tempi? Perchè è scattata la prescrizione? Perchè i tempi si sono allungati oltremisura. E di chi è la colpa? Di un sistema che funziona o non funziona?
Giustamente, di fronte a cotanto sprezzo del pudore, il Corriere dello Sport-Stadio chiede a Petrucci: "Dal caso Conte non si direbbe (che la giustizia sportiva sia stata così chiara, ndr). Palazzi propone tre mesi, viene sconfessato e ala fine il tecnico della Juve paga con quattro mesi. Risposta lapidaria: "A conferma che aveva ragione Palazzi. Un mese in più o in meno non può modificare il giudizio".
Aveva ragione Palazzi? Palazzi che è stato sconfessato dalla Disciplinare, immediatamente lesta a respingere i patteggiamento avallato dalla procura Federale? Palazzi che, prima si accontentava di tre mesi, salvo chiedere poi 15 mesi per Conte, 3 anni e 6 mesi per Bonucci, 1 anno per Pepe? Palazzi che ha visto il suo impianto accusatorio demolito subito per Bonucci e Pepe, assolti e la squalifica di Conte passare dai 15 mesi richiesti ai 10 mesi appioppati e ai 4 mesi stabiliti dal Tnas?
Ma Petrucci se le ricorda queste cose o no? Ma Petrucci ha letto le motivazioni del "suo" Tnas, cioè del Coni, dove non c'è uno straccio di prova che dimostri la colpevolezza di Conte, tant'è vero che, per comminargli la sanzione ridotta, si sono dovuti arrampicare sulla normativa antidoping? E questa è giustizia?
E' finita? Macchè. A domanda ("Lei fu promotore del tavolo della pace fra Juve e Inter: riaffiorerà quello scontro ora che il campionato sta riproponendo il duello tra le due società?"), Petrucci risponde: "Quell'esperienza è ancora attuale (che cosa, il tavolo della pace o il duello? Ndr). Ma non si arriverà mai più a quel livello. Era troppo basso. Due grandi imprenditori come Agnelli e Moratti non potevano non parlarsi".
Bravo. Bravi E la causa intentata dalla Juve alla Figc, cui chiede 443.725.200 (443 milioni 725 mila 200 euro) di risarcimento danni per Calciopoli che cos'è? Un ammennicolo? Uno scherzo di Elkann & Agnelli? Che cosa ne pensa il presidente del Coni? Se, puta caso, i giudici daranno ragione ai bianconeri, pensa Petrucci che la Figc potrà pagare?
L'ultimo acuto. Domanda: "Ma, secondo lei, come si può chiudere questa vicenda? Con la restituzione dello scudetto dell'Inter?". Risposta: "Per me quella è una vicenda già chiusa. Il vangelo dice: "Non si può dare la mano alla ladra e guardare indietro".
Citazione a doppio taglio. Chi è la ladra?
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com