Ah, Sudamerica. L’ultima missione del capo scouting dell’Inter, Massimiliano Mirabelli, ha toccato ancora una volta la terra di talenti, promesse, gioielli, tra cui quel Brasile dove l’Inter ormai non pesca più al bacino diretto da tempo, lontana l’era di acquisti come Philippe Coutinho che fu vera e propria intuizione ai tempi del Vasco da Gama. Oggi i prezzi sono esorbitanti, non a caso nella missione nerazzurra con tappa a seguire da vicino il Santos, pieno di ragazzi più che interessanti, si è fatto il nome di Gabriel Barbosa, per tutti Gabigol, attaccante classe ’96 che a Vila Belmiro porta la maglia numero 10 sulle spalle. 

COME NEYMAR - Sia in Brasile che in Italia è rimbalzata la voce su un interessamento dell’Inter per questo centravanti decisamente particolare: gran sinistro, ottima potenza, fisico imponente ma non troppo così di consentigli anche di muoversi per la squadra. Gabigol è un predestinato, segna a raffica da anni nonostante sia giovanissimo: è un candidato a brillare nella Seleçao olimpica che vedremo a Rio, intanto Dunga l’ha già convocato nel Brasile ‘dei grandi’ contro il Paraguay visto lo stop per Neymar. Già, Neymar: idolo assoluto di Gabigol, ultimo fenomeno venuto fuori da casa Santos dopo gente come Pelé e Robinho, tanto per citarne due. E proprio un piano ‘alla Neymar’ ha in mente il Santos per Gabigol, ovvero tenerlo ancora un anno, farlo esplodere definitivamente anche in Seleçao e poi rivenderlo quando il prezzo salirà. 

PIU' LIGA CHE ITALIA - Nella mente della dirigenza del Peixe, infatti, Gabigol sarà cedibile solo quando il suo prezzo toccherà i 45/50 milioni. Più verosimilmente in Spagna, per l’Italia uno come Gabriel è già fuori target a meno di investimenti clamorosi che ad oggi sarebbero un rischio troppo grande. Il Barcellona lo fa seguire da tempo proprio sulla scia di Neymar, il Real Madrid ha provato a prenotarlo due anni fa senza ottenere l’opzione e continua a monitorarlo, ci ha fatto un pensierino il Borussia Dortmund nella scorsa estate. Solo una suggestione la pista che voleva il Milan su di lui, nella breve epoca della Doyen; ancor meno facile vederlo alla Fiorentina, che pur lo segue. E l’Inter? Va a vedere il Santos, naturale appuntare il nome di Gabigol e apprezzarlo. Ma comprarlo, oggi, per i club italiani è quasi utopia.