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    Il Santos soffoca nella morsa di Doyen

    Il Santos soffoca nella morsa di Doyen

    • Pippo Russo

    Una fonte di finanziamento alternativa. È questa la formula asettica che continua a essere usata per legittimare il ruolo dei fondi d’investimento a sostegno dei club calcistici, con particolare riferimento agli interventi effettuati nel mercato dei calciatori. Da ieri abbiamo avuto una dimostrazione in più a proposito di cosa bisogni intendere per “fonte alternativa di finanziamento”. A ricordarcelo è una sentenza che condanna il Santos a risarcire Doyen per la cifra di 18 milioni di euro (da pagarsi entro tre giorni), a causa del mancato pagamento delle rate per l’acquisizione di Leandro Damiao, avvenuta a dicembre 2013. Una somma pesantissima per le finanze del club brasiliano, eredità della scellerata transazione di mercato condotta dall’ex presidente Odilio Rodrigues. Questi, prima di cedere il passo a Modesto Roma Junior, ha pilotato un affare nettamente al di fuori della portata del suo club, ricorrendo a un finanziamento concesso dal fondo maltese a tassi d’interesse di tutto rispetto. Col passare dei mesi, mentre l’attaccante si dimostrava un flop, il debito si è rivelato insostenibile per il club di Vila Belmiro, e così la situazione è precipitata fino a giungere alla sentenza emessa ieri dal Forum Civel di San Paolo.

    Ma per capire cosa sia successo è bene ricostruire la vicenda. Come si diceva, a dicembre 2013 il Santos acquisisce dall’Internacional Porto Alegre l’attaccante Leandro Damiao, calciatore che per fama e quotazione di mercato è nettamente al di sopra di quanto dimostrato in carriera. La cifra sborsata dal club fissa il nuovo record per quello che riguarda i trasferimenti all’interno del mercato brasiliano: 42 milioni di reais, che in euro fanno 13 milioni

    Soldi che il Santos non ha, e che si fa prestare per intero da Doyen Sports Investments. Dal canto suo, il fondo maltese agisce per una volta da società finanziaria pura. Non chiede quote dei diritti economici sul calciatore in cambio di denaro pronta cassa, ma piuttosto la restituzione del prestito entro un lasso di tempo quinquennale a un tasso d’interesse del 10% annuo. Regimental. Inoltre, come riferiscono gli articoli pubblicarti ieri, fra le clausole del contratto stipulato tra Doyen e la vecchia dirigenza del Santos ce n’è una che stabilisce per il club l’obbligo di pagare al fondo la somma di 18 milioni di euro nel caso il giocatore si liberi a costo zero

    Il valore è stato fissato sulla cifra minima che il club e il fondo hanno individuato per la cessione del calciatore a un terzo. E poiché lo scorso dicembre il giocatore ha ottenuto presso il Tribunale Superiore del Lavoro la rescissione del contratto col Santos a causa di stipendi non pagati, ecco che per il club si concretizzano le condizioni per un’ulteriore batosta economica. Un patatrac talmente perfetto da sembrare architettato. Ma ovviamente non è così, ci mancherebbe altro. Era apparso da subito molto complicato che il Santos potesse sostenere un impegno così gravoso e un affare così sballato. Da ieri se ne ha la certezza. Doyen si appresta a realizzare una grande plusvalenza, poi tornerà a “aiutare” altri club. Intanto Leandro Damiao si è accasato al Betis Siviglia. Il suo apporto alla nuova squadra? Irrilvante. 

    @pippoevai

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