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    L'Inter e un affare-trappola con la Fifa di mezzo: perché è sfumato Carvalho

    L'Inter e un affare-trappola con la Fifa di mezzo: perché è sfumato Carvalho

    • Fabrizio Romano
    L'ultima è stata un'estate di mercato ricca di affari controversi. In certi casi delicati, pericolosi, come nel caso dei giocatori letteralmente fuggiti dallo Sporting di Lisbona per via della situazione diventata fuori controllo con la tifoseria: l'Inter si è vista proporre più volte pedine in uscita dai portoghesi, su tutti quel William Carvalho che per caratteristiche avrebbe risposto all'identikit cercato dai nerazzurri e avallato da Spalletti nella prima fase del mercato, ovvero quando si dava la caccia ad un centrocampista fisico (con Dembelé scelta preferita).

    AFFARE-TRAPPOLA - Carvalho ha aperto le porte all'Inter, facendo sapere tramite i suoi agenti di essere pronto ad accettare di corsa. Non male per un classe '92 che avrebbe potuto far comodo, specialmente a costo zero svincolandosi dallo Sporting. Ma perché Ausilio ha scelto di non procedere su questa operazione? Semplice: può nascondere una trappola non da poco. Per gli altri casi di giocatori andati via dal club risolvendo il contratto, lo Sporting si è rivolto alla FIFA, chiedendo danni pari a 54,7 milioni di euro, uno stop di 6 mesi per il giocatore e di due finestre di mercato per il club. Pena chiaramente eccessiva e non approvata, ma l'Inter non ha voluto infilarsi in un contenzioso legale potenzialmente delicatissimo nonostante gradisse William Carvalho per il proprio centrocampo. E così è sfumato tutto, il portoghese è finito al Betis ma... non a caso, a caro prezzo: 17 milioni più 8 di bonus. Una trappola da cui stare lontani.
     

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