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L'Inter e il problema della finta abbondanza. Oggi confronto Inzaghi-squadra
ABBONDANZA CHE NON C'È - Il problema di fondo che si fatica ad evidenziare quando si parla di Inter è che sì, la rosa può essere competitiva in ogni suo ruolo (manca ancora il vice-De Vrij), ma gli 11 titolari non sono paragonabili alle riserve per qualità, caratteristiche e rendimento. Per fare un esempio, l'anno scorso Dzeko è stato a lungo un perno imprescindibile dell'Inter, ma Lukaku, sì anche il Lukaku brutto visto contro la Lazio, ha oggi una centralità e fornisce possibilità offensive all'Inter che il bosniaco non aveva e non ha. E non ce ne voglia Matteo Darmian (forse il jolly più sacrificato degli ultimi anni), ma Denzel Dumfries da oggi all'Inter profondità, spunti e centimetri che l'esterno italiano non ha. Gagliardini non è Barella, anzi, Mkhitaryan è lontanissimo dalle prestazioni di Calhanoglu e non va dimenticato come in difesa oltre al trio Skriniar-De Vrij-Bastoni oggi non ci siano centrali di ruolo a disposizione, ma solo esterni adattati.
CAMBI E CONFRONTO - Oggi, riporta la Gazzetta, ci sarà ad Appiano Gentile un confronto con la squadra, ma quello che dovrà sottolineare Simone Inzaghi non sono tanto gli errori tattici e di atteggiamento, ma che da adesso in poi, se ci sarà bisogno, nei big match i titolarissimi giocheranno fino allo sfinimento, che i cambi saranno solo funzionali e non dovuti per rispetto di chi c'è in panchina, che sì, potrà capitare che giocatori da 5 milioni di euro annui siedano in panchina fino alla fine. In sostanza, che se con Conte la formazione titolare si sapeva quasi a memoria un motivo c'era e che la "lamborghini" posteggiata nella sabbia stava bene lì a prescindere dai lamenti del Leone. Perché con lo Spezia può andarti bene, ma contro le big no.