Kenan Yildiz non segna e non tira nemmeno in porta: Thiago Motta studia la mossa anti-Inter
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Non segna, fatica pure a tirare in porta e a generare occasioni chiare per i compagni. Eppure Thiago Motta non vuole e non può rinunciare in questo momento ad un giocatore come Kenan Yildiz. Il talento turco classe 2005 sta accusando i primi effetti di una pressione inedita per un giocatore alla prima stagione da titolare in Serie A e paga pure per colpe non sue, come dimostrano le difficoltà generali della Juventus a proporre una fase offensiva efficace. Ma i numeri sono numeri e l'assenza contemporanea per infortuni di Koopmeiners e Nico Gonzalez sta complicando i piani bianconeri e quelli dell'ex stellina del Bayern Monaco. Tali da giustificare un cambio di strategia in vista del big match contro l'Inter di domenica pomeriggio?
Nelle quattro partite antecedenti alla sconfitta in Champions League contro lo Stoccarda, Kenan Yildiz non aveva mai calciato verso la porta avversaria, probabilmente offuscato oltremisura dai compiti tattici che l'allenatore gli ha affidato sulla corsia da occupare, quella sinistra. Con partner sempre diversi con cui combinare in quella zona di campo – contro il Genoa Rouhi, poi due volte Cambiaso e infine Cabal – il giocatore turco, per scelta o necessità, non ha quasi mai prodotto un movimento a convergere che permettesse ad un Vlahovic altrettanto in difficoltà di beneficiare di un compagno di reparto con cui dialogare. Una situazione che si è riproposta nel match di martedì contro lo Stoccarda: in 90' Yildiz ha tirato appena una volta in porta e due fuori, con un dato relativo agli expected goals (0.12) piuttosto emblematico. Tre cross, nemmeno un passaggio chiave e ben 15 possessi persi completano il quadro.
Contro l'Inter, l'emergenza non concederà tregua a Thiago Motta, che dovrà fare di necessità virtù ancora una volta, provando ad indovinare la formula giusta in mezzo al campo (dove, oltre a Koopmeiners, sarà sicuro assente Douglas Luiz e restano tre posti a disposizione che saranno Fagioli, Locatelli, Kephren Thuram e McKennie a contendersi) e nel tridente offensivo. Attenzione in questo senso alle possibili mosse a sorprese e a due giocatori scalpitanti e specialisti sulle fasce come Weah a destra e Mbangula a sinistra, ma anche e soprattutto alla posizione di Yildiz. Che sia giunta finalmente l'ora di vederlo più centrale, sotto ogni punto di vista? Quello della posizione e del coinvolgimento nella manovra della squadra. Thiago Motta studia le mosse giuste per provare a restituire alla sua Juve un dominio del gioco che faccia rima con efficacia offensiva.
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Nelle quattro partite antecedenti alla sconfitta in Champions League contro lo Stoccarda, Kenan Yildiz non aveva mai calciato verso la porta avversaria, probabilmente offuscato oltremisura dai compiti tattici che l'allenatore gli ha affidato sulla corsia da occupare, quella sinistra. Con partner sempre diversi con cui combinare in quella zona di campo – contro il Genoa Rouhi, poi due volte Cambiaso e infine Cabal – il giocatore turco, per scelta o necessità, non ha quasi mai prodotto un movimento a convergere che permettesse ad un Vlahovic altrettanto in difficoltà di beneficiare di un compagno di reparto con cui dialogare. Una situazione che si è riproposta nel match di martedì contro lo Stoccarda: in 90' Yildiz ha tirato appena una volta in porta e due fuori, con un dato relativo agli expected goals (0.12) piuttosto emblematico. Tre cross, nemmeno un passaggio chiave e ben 15 possessi persi completano il quadro.
Contro l'Inter, l'emergenza non concederà tregua a Thiago Motta, che dovrà fare di necessità virtù ancora una volta, provando ad indovinare la formula giusta in mezzo al campo (dove, oltre a Koopmeiners, sarà sicuro assente Douglas Luiz e restano tre posti a disposizione che saranno Fagioli, Locatelli, Kephren Thuram e McKennie a contendersi) e nel tridente offensivo. Attenzione in questo senso alle possibili mosse a sorprese e a due giocatori scalpitanti e specialisti sulle fasce come Weah a destra e Mbangula a sinistra, ma anche e soprattutto alla posizione di Yildiz. Che sia giunta finalmente l'ora di vederlo più centrale, sotto ogni punto di vista? Quello della posizione e del coinvolgimento nella manovra della squadra. Thiago Motta studia le mosse giuste per provare a restituire alla sua Juve un dominio del gioco che faccia rima con efficacia offensiva.
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Commenti
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Quando allegri gli faceva fare la seconda punta, xkè è chiaro a chi capisce di calcio che non è...