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  • Kean è l'attaccante che serviva alla Fiorentina. E che rimpianto per la Juventus

    Kean è l'attaccante che serviva alla Fiorentina. E che rimpianto per la Juventus

    • Filippo Caroli
    Questi primi mesi dell’anno calcistico non sono certo stati semplici per la Fiorentina, chiamata a ripetere quanto fatto nelle ultime stagioni dopo aver rivoluzionato la rosa e aver cambiato guida tecnica. Eppure, anche durante la difficile ricerca di sé stessa (forse terminata col Milan?) la viola ha sempre potuto contare su un giocatore in particolare, fin da subito al centro degli schemi tattici di Palladino: Moise Kean.
     
    DUBBI – Primo acquisto della sessione estiva di calciomercato, il classe 2000 è arrivato in riva all’Arno per una cifra, bonus compresi, di circa 18 milioni di euro versati nelle casse della Juve. E nonostante la soddisfazione di palladino, che già lo voleva fortemente nella sua avventura al Monza, fin da subito nella piazza viola sono emerse alcune perplessità. Già, perché Kean si presentava a Firenze con uno zero alla casella dei gol segnati nella scorsa stagione. Non il massimo per uno che di mestiere farebbe il centravanti.
     
    LEADER TECNICO – Perplessità che, come si dice in Toscana, sono durate quanto un gatto sull’Aurelia. E fin da subito si è capito che la Fiorentina, per la prima volta da quel gennaio funesto in cui Dusan Vlahovic era scappato nottetempo per raggiungere Torino, aveva trovato un centravanti. Kean è letteralmente rinato con la maglia gigliata addosso e, soprattutto, ha ritrovato spazio e fiducia. Moise ha messo a segno fin qui cinque reti in dieci partite fra campionato e Conference (dove è risultato decisivo per il passaggio del turno al preliminare). Ma sarebbe riduttivo limitare ai freddi numeri l’impatto che Kean ha avuto con la nuova realtà. Perché quello visto a Firenze fin qui è un giocatore in grado di reggere brillantemente tutto il peso dell’attacco e che risulta preziosissimo in fase di costruzione della manovra. E nella sfida col Milan, nonostante un rigore sbagliato ed uno causato, ha mostrato doti caratteriali estremamente notevoli sfiorando un goal da urlo. E non è un caso allora che abbia ritrovato anche la maglia azzurra.
     
    RIMPIANTI? – E chissà che a Torino, oggi, qualcuno non si stia mangiando le mani vedendo le prestazioni che Moise Kean sforna con continuità da metà agosto. Soprattutto perché uno dei problemi messi in mostra dalla Juventus targata Thiago Motta è la mancanza, visti gli enormi problemi fisici di Milik, di qualcuno che possa fare le veci dello spremutissimo Vlahovic. Rimpianto per la Juve, gioia per la Fiorentina. Moise Kean ha ritrovato sé stesso, e Firenze si gode, dopo due anni e mezzo, un grande attaccante.  

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    EspiatorioCapro
    EspiatorioCapro

    Lascia la Juve e si ricorda come si gioca a calcio. Non capisco , dov'e' il nesso?

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