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    Karima El Mahroug e la luce in fondo a un tunnel lungo 12 anni

    Karima El Mahroug e la luce in fondo a un tunnel lungo 12 anni

    • Marco Perlisi
      Marco Perlisi
    Mentre le principali pagine di cronaca guardano alla guerra Russia-Ucraina e al rialzo della curva dei contagi da Covid-19, in Italia va avanti uno dei processi che hanno fatto maggiormente parlare  dal 2010 in avanti coinvolgendo nomi ancor oggi molto noti.
    Si tratta del processo “Ruby Ter” a carico di Silvio Berlusconi, con al centro la giovane marocchina Karima El Mahroug, all’epoca diciassettenne e che fu accusata, nel maggio di 12 anni fa, di aver rubato e di non avere con sé documenti di riconoscimento quando fu accompagnata alla questura di Milano per un’identificazione.
    Da qui venne fuori una serie di notizie che portò alla scoperta di diverse “cene eleganti” che si sarebbero tenute nella villa di Arcore dell’allora Presidente del Consiglio fra febbraio e maggio 2010 coinvolgendo anche personaggi di spicco con diverse donne dello spettacolo oltre alla stessa Karima.
    All’uscita dall’aula in cui ha avuto luogo il processo, la donna ha scelto di rilasciare delle dichiarazioni molto dirette ai giornalisti presenti lasciando trapelare tutta la sua emozione per un momento atteso più di un decennio.
    Ha voluto spiegare che ha sempre temuto di essere usata in una situazione di grosso disagio scegliendo di non dire nulla che potesse diventare compromettente al punto da rendere ancora più difficile la sua posizione.
    La donna si è augurata che la fine di questa storia sia più vicina possibile: vuole chiudere un capitolo che l’ha fatta sentire come se avesse avuto un marchio malgrado si senta ormai lontana dall’immagine di “Ruby” e da tutto quello che ciò aveva significato. Karima, in questi anni, si è vista descritta come una vittima ma, paradossalmente, sostiene di non essersi mai sentita realmente difesa davanti a tutto ciò che si è detto di lei.
    La donna ha parlato a cuore aperto dicendo solo cosa sente dentro al momento: non ha riaperto la questione legata a Berlusconi credendo che non ci fosse altro da aggiungere e ha ricevuto anche l’appoggio della sua legale. Karima ora vive in un’altra città e ha avuto un figlio oltre al fatto che ha vicino a sé un uomo ormai da tempo.

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