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  • Juventus, Gasperini e Conte in pole se salta Motta. Ma spuntano degli outsider di lusso

    Juventus, Gasperini e Conte in pole se salta Motta. Ma spuntano degli outsider di lusso

    • Andrea Distaso
    Cristiano Giuntoli gli ha rinnovato la fiducia, ma Thiago Motta resta un allenatore fortemente in bilico. Dopo l'incredibile debacle in Coppa Italia contro la versione molto rimaneggiata dell'Empoli e le prime crepe all'interno dello spogliatoio che iniziano a venire a galla e che confermerebbero le perplessità della Juventus sulla sua gestione dei giocatori, il tecnico italo-brasiliano è pienamente consapevole che la sua esperienza potrebbe concludersi anticipatamente rispetto alla scadenza del contratto fissata nell'estate 2027. Nemmeno il raggiungimento del fondamentale quarto posto e quindi la partecipazione alla Champions League della prossima stagione potrebbe risultare sufficiente per salvarsi. E nascono da qui le prime indiscrezioni, alcune più forti, altre meno calde, sui nomi dei possibili successori di Motta che, al netto di parole belle ma spesso vuote come “progetto”, inizia ad essere un uomo sempre più solo.

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    Gian Piero Gasperini ed Antonio Conte. Due allenatori legati in maniera importante al mondo Juventus: per il primo si tratterebbe di un ritorno a casa, il naturale completamento di una carriera che, dopo gli inizi proprio nel settore giovanile bianconero, lo ha portato a diventare con l'Atalanta uno dei professionisti più apprezzati in giro per l'Europa. Ora che, dopo 9 anni, il rapporto col club nerazzurro sembra essere davvero arrivato agli sgoccioli, tornare a Torino con l'obiettivo di dare il via alla vera ricostruzione del post-Allegri rappresenta una soluzione che anche presso la Continassa raccoglie consensi. La capacità di Gasperini di dare una chiara identità tattica alle proprie squadre e la valorizzazione degli asset tecnici della società sono le specialità della casa, che viaggiano di pari passo con un carattere non del tutto malleabile e un precedente tutt'altro che incoraggiante in una big, all'Inter.

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    Antonio Conte vive giorni, per non dire settimane, agitate a Napoli. Il recente calo di prestazioni della sua squadra, coinciso col sorpasso in vetta alla classifica per mano dell'Inter, l'imminente scontro diretto coi nerazzurri che vale un pezzo di Scudetto e l'insoddisfazione per un mercato di gennaio che lo ha privato di un pezzo da novanta come Kvaratskhelia – senza che fosse adeguatamente rimpiazzato – stanno generando più di qualche perplessità sulla sua permanenza in azzurro oltre la stagione corrente. In seno alla Juventus, più di qualcuno aveva caldeggiato la sua candidatura nel momento in cui appariva chiaro a tutti che Massimiliano Allegri non sarebbe stato più la guida tecnica della Vecchia Signora. Lui in cuor suo ci ha pure sperato, essendo ancora di casa a Torino ed essendo un nome, da giocatore prima e allenatore poi, che in bianconero ha lasciato tracce indelebili. L'attuale situazione della Juventus, che necessiterebbe di un nuovo elettro-shock per tornare ad essere competitiva ai massimi livelli dopo una serie di campionati non all'altezza, offre le condizioni ideali per un motivatore secondo a nessuno come Antonio Conte. La rottura con De Laurentiis a giugno non è scontata ad oggi e la prospettiva di una brusca separazione per approdare proprio nella più grande rivale del Napoli è un aspetto non secondario.

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    In una condizione di totale incertezza sul futuro societario e tecnico della squadra, i nomi di Gasperini e Conte non sono tuttavia gli unici che hanno iniziato a gravitare attorno alla formazione bianconera. Come nella migliore tradizione, per un piano A dai contorni abbastanza definiti ci sono sempre dei piani B, C e addirittura D che restano sullo sfondo. Igor Tudor, Roberto Mancini e Didier Deschamps, giusto per fare nomi e cognomi. In rigoroso ordine di gradimento, il profilo che per esperienza, spessore internazionale e requisiti risulta più verosimile come terza via è quello dell'ex ct della Nazionale. Che, dopo la disastrosa parentesi in Arabia Saudita, attende una grande sfida per ripartire e amerebbe fare ritorno in Serie A. In passato, più volte, il suo nome ha gravitato attorno alla Juventus, mentre solo pochi mesi fa su la Roma a farsi sotto, prima che la scelta dei Friedkin cadesse inizialmente su Juric e successivamente su Ranieri. L'idea di essere il timoniere del nuovo progetto della Juventus affascinerebbe e non poco un allenatore che ha già vinto, e molto, come Mancini.

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    Molto più debole, nonostante anche nel suo caso il legame con la piazza sia forte, fortissimo, è la pista che conduce ad Igor Tudor. Il tecnico croato, a sua volta ancora a spasso dopo la tutt'altro che memorabile parentesi alla Lazio della stagione scorsa, ha avuto già dei trascorsi da allenatore alla Juve, da componente dello staff di Andrea Pirlo nella stagione che ha preceduto il ritorno di Allegri, chiusa con una separazione tutt'altro che serena (con l'ex difensore che si sentì messo da parte in favore dello storico vince di Pirlo, Roberto Baronio). Il suo profilo è stato avvicinato in questi giorni anche alla panchina della Fiorentina, considerando la delicata ed altalenante situazione del rapporto tra Raffaele Palladino e il club viola dopo l'ultima sequenza di risultati.

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    Infine, sempre restando nella categoria degli outsider, c'è quella che ad oggi è annoverabile principalmente come una suggestione che conduce a Didier Deschamps. Un altro grande ex juventino, un altro professionista passato dalle tantissime vittorie sul campo alla particolare avventura da allenatore, nell'anno della storica partecipazione alla Serie B (conclusa con la promozione ma le dimissioni a due giornate dal termine). La sua esperienza alla guida della nazionale francese – con cui ha vinto un Mondiale del 2018 e raggiunto una finale quattro anni più tardi – è destinata a concludersi ufficialmente dopo la Coppa del Mondo del 2026 e in molti vedono in un altro grande bianconero del passato come Zinedine Zidane il suo naturale successore. Sul proprio futuro dopo la Francia, Deschamps ovviamente non si è ancora pronunciato ma il ritorno alla guida di un club è un'ipotesi assolutamente verosimile. Il richiamo della Juventus, nello specifico, sarebbe enorme ed impossibile da non considerare, ma ad un anno da un appuntamento dell'importanza del Mondiale, una brusca interruzione del rapporto con la Federcalcio transalpina sarebbe davvero possibile?

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    Si vince sul campo
    Si vince sul campo

    Al di là di tutte le fesserie che mi è toccato sentire in questi anni su Allegri, rimane il fatto...

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