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  • Juventus, è l'ora della verità per Vlahovic: continuità e leadership o David sarà una scelta inevitabile

    Juventus, è l'ora della verità per Vlahovic: continuità e leadership o David sarà una scelta inevitabile

    • Gabriele Stragapede
    Non si può dire che non sia stata la partita di Dusan Vlahovic, protagonista assoluto del ritorno al successo in campionato della Juventus – contro il Genoa, per 0-3, dopo tre 0-0 consecutivi – grazie alla doppietta realizzata nel silenzio dello stadio Ferraris (partita disputata a porte chiuse, a causa dei noti fatti – e delle conseguenti decisioni – accaduti pre, durante e post derby con la Sampdoria in Coppa Italia). Due reti importanti, sotto notevoli punti di vista: per il morale di una squadra che si ritrova in vetta in solitaria, momentaneamente, dopo i primi sei turni stagionali, per il centravanti serbo che ha voluto dare una risposta precisa alle notevoli (quanto solite) critiche ricevute nel corso delle ultime settimane. Poco decisivo e incisivo e così l’ex Fiorentina sigla altri due gol con il quale proietta la formazione di Thiago Motta in testa alla classifica, in attesa del Napoli.

    SETTIMANE COMPLESSE – E’ altrettanto indubbio, tuttavia, come le ultime giornate vissute da Dusan Vlahovic siano state delicate e intense. Complici la difficoltà della Juventus di produrre giocate offensive e nitide occasioni da gol (non a caso, la Vecchia Signora arrivava da tre turni consecutivi a secco nel tabellino dei marcatori) e reduce lo stesso ex Fiorentina dal cambio di Thiago Motta al 45esimo della sfida contro il Napoli, era più che comprensibile quanto inevitabile che il numero 9 bianconero venisse subissato e ricoperto di critiche. Una polemica nata anche all'interno dell'ambiente bianconero, con la maggior parte della tifoseria juventina che gli ricordava alcuni periodi troppo lunghi e importanti di assenza, non solo dal punto di vista realizzativo, ma anche sotto il profilo mentale e prestazionale. Da ciò deriva anche l’esultanza polemica dopo il gol del 2-0 contro il Genoa, con la punta serba che ha scelto di fare il gesto con la mano delle chiacchiere come per dire: "bla bla bla". La doppietta segnata è stata l'occasione per scrollarsi di dosso questo peso, seppur lo stesso (e ciò va sottolineato) sia più che corretto che venga sorretto da un centravanti che deve essere, in ogni caso, il fulcro della manovre offensive bianconere, nonché il leader realizzativo delle azioni create dalla formazione di Thiago Motta. Ormai il classe 2000 è nel pieno della sua maturità calcistica e la Juventus ha necessità di ritrovare (o trovare in via definitiva) la continuità e la consacrazione del proprio attaccante. Per due motivi principali.

    IL RINNOVO – In primis, per quel rinnovo contrattuale che pende come una spada di Damocle sul suo futuro. Vlahovic è entrato nel penultimo anno del suo contratto, ma ha anche attivato l'ultimo step di aumento salariale programmato fin dal primo giorno quando firmò in bianconero approdando a Torino dalla Fiorentina. Quell'ingaggio oggi è arrivato a 12 milioni di euro netti, 24 milioni di euro lordi e sarà lo stesso anche per la prossima stagione. Il suo cartellino, inoltre, ha una quota ammortamento annua da 19 milioni di euro, frutto dei 70 milioni di euro +10 di commissioni e +10 di bonus concordati con la società di Commisso. Il rinnovo si farà (come dichiarato anche dal capo dell’area sportiva Cristiano Giuntoli), ma la distanza, attualmente, fra la Juventus e Vlahovic è ancora ampia da colmare. L'obiettivo della Juventus è ridurre l'impatto annuale a bilancio del serbo, presentando un’offerta di contratto più lungo negli anni, ma a cifre più ridotte, che possano arrivare a 10 milioni di euro soltanto attraverso i bonus. Serve il sì di Vlahovic o ci si ritroverà di fronte all’ultimo anno di accordo (scadenza 30 giugno 2026) con una situazione complessa, in pieno stile Chiesa, da gestire.

    SI PUNTA DAVID – Per entrambi i motivi sopra citati, la Juventus punta Jonathan David, autore di una tripletta perfetta contro il Le Havre con la maglia del suo Lille nell’ultima giornata di Ligue 1. Il canadese, classe 2000, è ormai entrato nella fase della piena maturità calcistica: in Belgio prima e in Francia poi, ha dimostrato di avere le qualità del classico numero 9, capace di garantire un discreto quantitativo di reti, ma serve un passo in avanti per diventare un attaccante da grandi palcoscenici europei. E quale miglior teatro dell’Allianz Stadium di Torino con la maglia della Juventus? Chiaro come ci sarà da battere la concorrenza di Inter e Newcastle, ma la Vecchia Signora crede fermamente nel talento di David, oltre al fatto che si sposerebbe perfettamente con la filosofia di gioco imposta da Motta in bianconero. Per la Juventus, David è una pista da tenere in grande considerazione perché non dipenderebbe dalla cessione di Vlahovic: il classe 2000 ha un contratto in scadenza a luglio con il Lille e potrebbe arrivare a gennaio con un conguaglio economico di circa 15 milioni di euro. Senza dimenticare che  i rapporti ottimali tra Giuntoli e il club bretone  possono favorire il buon esito dell’operazione. Il canadese e il suo entourage chiedono un ingaggio da circa 6 milioni più bonus a stagione e da Torino prendono nota. Vlahovic è dunque chiamato a confermarsi o presto ci sarà una concorrenza agguerrita per lo scettro di centravanti simbolo della Juventus.

    @cicciostraga7

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