AFP/Getty Images
Juvemania. Visto il gap con l'Europa? Marotta, prenda un grande attaccante
Chi segue Juvemania sa che chi scrive ritiene che la Juventus in questa stagione abbia già fatto abbondantemente il suo dovere in Champions League. Scrivevo il 7 dicembre 2012, due giorni dopo il successo dei bianconeri sul campo dello Shakhtar Donetsk, che valeva il superamento della fase a gironi e la qualificazione agli ottavi di finale: "A parere di chi scrive, la Juve quest'anno il suo dovere in Europa lo ha già fatto, qualsiasi cosa accada dagli ottavi in poi" (LEGGI QUI quello Juvemania).
Lo scrivevo allora, in tempi non sospetti, quando i campioni d'Italia nel loro raggruppamento avevano fatto fuori il Chelsea campione d'Europa. E a maggior ragione posso sostenerlo oggi, contrariamente a chi, fra gli adetti ai lavori e fra i tifosi, nelle ultime settimane e negli ultimi giorni andava blaterando di una Juve in grado addirittura di vincere la Champions League.
Fra questi ultimi naturalmente non c'era e non c'è Antonio Conte, che sia prima che dopo la sfida persa per 2-0 all'Allianz Arena contro il Bayern Monaco, ha sottolineato quale sia al momento la differenza, ad oggi, fra i bianconeri e squadre come quella bavarese (finalista per due volte nelle ultime tre edizioni della manifestazione), come il Barcellona e come il Real Madrid.
L'obiettivo stagionale della Juventus, da non fallire, è lo scudetto. La Champions era ed è tuttora un bel sogno, ma niente di più per una squadra forte ma che, fino a meno di due anni fa, era reduce da due settimi posti in campionato e che, per poter vincere anche a livello internazionale, ha bisogno di accumulare ancora tanta esperienza e di trovare, nella prossima sessione di mercato, uno o due giocatori che, specialmente in fase offensiva, le permettano di fare un vero salto di qualità.
Detto questo, nel calcio come nella vita non bisogna mai darsi per vinti, perché tutto può succedere, anche contro una squadra che si è dimostrata più forte e che parte col notevole vantaggio di due reti e zero. Quindi, la squadra, Conte e il pubblico dello Juventus Stadium si preparino a dare il 110% fra otto giorni nel match di ritorno: solo dopo, se arriverà l'eliminazione, diremo bravi agli avversari e stringeremo loro la mano, come aveva spiegato il mister bianconero nella conferenza stampa della vigilia.
E subito dopo, di pari passo con la massima concentrazione sul campionato (ma questo a partire già dal match di sabato col Pescara), attenzione incentrata sul mercato. "Non si costruiscono i grattacieli dall'oggi al domani", ha spiegato Conte nel post partita a Monaco di Baviera. I palazzi importanti si costruiscono con il tempo, ma per Beppe Marotta e Fabio Paratici il messaggio che arriva da questa partita è chiaro: il tempo di acquistare un grande attaccante è arrivato. Per continuare a vincere in Italia e per essere in grado di farlo anche in Europa, avvicinandosi al livello delle squadre che, in questo momento, a livello continentale, sono davanti alla Juve.