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Juvemania: tradita da Morata e Ronaldo, la Juventus fallisce un altro esame
La Juventus torna a pareggiare in questo strano avvio di campionato e fallisce un’occasione importante per accorciare la classifica nonché dare seguito al ciclo di vittorie delle ultime settimane.
Contro un’Atalanta coriacea e vivace, la squadra di Pirlo butta via il vantaggio ottenuto nel corso del primo tempo grazie ad uno splendido gol di Chiesa (è sembrato di rivedere il papà nella giocata…) e si fa recuperare nella ripresa dalla squadra di Gasperini a segno con Freuler al termine di una pregevole azione personale agevolata dall’errore di Rabiot prima (non una novità) e dalla mancata copertura in chiusura (un classico) di Bonucci poi. Szczesny da una parte e soprattutto Gollini dall’altra i migliori in campo, ad evidenziare il grande equilibrio della sfida, soprattutto nel corso della seconda frazione di gioco.
La Vecchia Signora “toppa” nuovamente l’esame di maturità in campionato.
Ancora una volta dinanzi ad una squadra di livello medio/alto non va oltre il pareggio. Un difetto netto della squadra juventina di quest’anno, evidenziato anche in maniera importante da parte di Pirlo ai microfoni nel dopo gara.
Traditi da Ronaldo e Morata
Stavolta però più che prendersela con la difesa o con le scelte del Mister è giusto puntare il dito contro un intero reparto: l’attacco. Alvaro Morata (che errore) e Cristiano Ronaldo (soprattutto) hanno disputato senza alcun dubbio alcuno la peggiore partita stagionale per distacco, sbagliando tutto il possibile (e l’impossibile) sotto porta.
Il fenomeno portoghese, addirittura, ha fallito anche il rigore decisivo consentendo a Gollini di uscire da eroe dallo Stadium.
Può capitare, soprattutto giocando ogni tre giorni, ed è giusto evidenziare la prestazione negativa lì davanti ma è anche vero che Ronaldo e Morata sono i giocatori che più di tutti (insieme a Cuadrado) hanno trascinato la squadra bianconera in questa prima parte di stagione. Peccato, perché alla luce del nuovo stop del Milan e considerando l’incrocio tra Inter e Napoli si potevano recuperare ulteriori punti fondamentali oltre che dare un segnale ancora più importante a tutte le avversarie per il titolo. L’esame di maturità è invece nuovamente rinviato a data da destinarsi.
C’è grande equilibrio lì in vetta, un campionato combattuto come non si vedeva da anni.
L’impressione però è che più che la crescita delle avversarie a determinare questa competitività in testa ci abbia pensato la Juve stessa con la sequenza di pareggi (6 su 12 partite disputate), cosa che alla Vecchia Signora non capitava da oltre 35 anni, ovvero dal campionato 1984-1985. Quello vinto dal Verona (per la precisione), in cui la Juventus alla fine si classificò solamente sesta andando però a vincere la Coppa dei Campioni nella serata maledetta dell’Heysel.
@stefanodiscreti