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    Juvemania: Thiago Motta ora deve consegnare le chiavi del centrocampo a Douglas Luiz

    Juvemania: Thiago Motta ora deve consegnare le chiavi del centrocampo a Douglas Luiz

    • Romeo Agresti
    Beh, lo possiamo dire, la Juventus è un cantiere aperto. Le prime due gare hanno testimoniato come la Vecchia Signora abbia idee, entusiasmo e coraggio. Mentre la terza, la più probante, ha messo a nudo ancora – appunto – il work in progress. Ed è fisiologico che sia così. 

    L'estate sta finendo, è vero, ma – in chiave bianconera – lo sta facendo senza aloni prettamente malinconici. Insomma, alla Continassa c'è la netta convinzione di aver costruito un organico competitivo. E, d'altro canto, i segnali abbracciano questa corrente di pensiero. 

    L'Allianz Stadium, gremito in ogni ordine di posto, ha ripreso gli usi e costumi di un tempo. In termini di decibel non siamo ancora al livello degli anni più gloriosi, ma è innegabile che l'aria sia cambiata. Non più pesante come nella seconda parte della scorsa stagione, bensì purissima e di alta quota. 

    E se Thiago Motta continua – e continuerà – a professare grande equilibrio, i tifosi (giustamente) pensano in grande. Tutto lecito, ci mancherebbe altro, a maggior ragione dopo una campagna acquisti scintillante all'insegna della grande prospettiva. 

    Detto questo, c'è da lavorare. Molto. Ma questo già si sapeva, non è una novità, e per questo nel capoluogo piemontese regna sovrana una parola: pazienza. Ce ne verrà molta, tra un passo in avanti e magari uno indietro, tutto da contestualizzare alla rivoluzione effettuata nell'ultima sessione di mercato. 

    La Juve contro la Roma non subisce reti, e non è una novità considerando i match precedenti, ma crea poco per non dire pochissimo. Certo, va considerato come i debuttanti Conceiçao, Nico Gonzalez e Koopmeiners siano approdati all'ombra della Mole qualche giorno fa. E, quindi, servirà attenderli e, soprattutto, inserirli in un'idea di calcio ben definita. 

    In parole povere, un percorso fisiologico. Nulla di più, nulla di meno. Alzi la mano chi si aspettava che, dopo (ben) nove innesti, la Juventus potesse essere già così avanti nel tragitto. Ecco. La base di partenza è di pregevole fattura, con un gruppo di lavoro che rema in un'unica direzione. Il resto, il bello, è destinato ad arrivare con il tempo: pure in termini di esposizione stilistica. 

    P.S. A proposito di qualità, Douglas Luiz sembra un calciatore superiore.  Superfluo, quindi, sottolineare come Thiago Motta abbia il compito – gradualmente – di consegnargli le chiavi del centrocampo. Un'altra missione da centrare. 

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    rubyentus
    rubyentus

    Agresti chi ha fatto il calendario era stato messo al corrente, per cui, rispetto agli altri, ha...

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