Redazione Calciomercato
Juvemania: dal colpo Koopmeiners al caso Chiesa. Giuntoli sulle montagne russe. Il capolavoro? Thiago Motta
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L'idea è al centro della Juve, così il mercato si è fatto per una volta "scientifico" e non basato sugli umori e le condizioni dei potenziali acquisti. C'erano ruoli da coprire e caratteristiche da ricercare. Ed è stato fatto esattamente questo, ed è stato fatto con giocatori assolutamente interessanti, Che andranno testati ad altezza Juventus, ma comunque con una base solida quantomeno per avere fiducia, per incastrarsi bene all'interno di un meccanismo virtuoso.
Ecco: virtuoso. Le vittorie con Como e Verona ci dicono chiaramente come la squadra di Thiago sia già avanti nel percorso di auto-conoscenza, e come il terreno della Continassa da arido si sia trasformato in fertile. Il direttore ha ragionato pure in quel senso, non serviva un nome tanto per prenderlo, ma serviva partire da un contesto e provare a migliorarlo con determinate dinamiche. Del tipo: la Juve crea pochissima superiorità numerica? Dentro un dribblatore come Conceicao. Serve geometria a centrocampo? Ecco Douglas Luiz. Un portiere affidabile con esperienza da ultimo uomo? Di Gregorio è perfetto.
E' il segreto dell'idea chiara: non puoi tentennare se tutto davanti a te è estremamente cristallino, senza il buio della notte a generarti preoccupazioni. In questo senso, la luce della Juventus è stata così irradiante da non perdere il senno dopo l'affare Sancho sfumato. O da farsi andar bene Kalulu quando c'era la possibilità (prima) di prendere Calafiori e (dopo) Todibo. Sembrano incidenti di percorso da raccontare nelle storie a lieto fine, per dirti che alla fine inciampare è persino salutare.
E' un mercato da 8. 8 e mezzo se contiamo l'entusiasmo generato dal campo e l'inevitabile curiosità che porta con sé questa squadra, specialmente adesso che si aggiunge tasso tecnico, personalità e qualità a una squadra che aveva persino dimostrato tutti questi aspetti con un gruppo ridotto e farcita di giovani.
E' andato tutto come doveva andare, appunto. Ed è andata benissimo a Cristiano Giuntoli, che pure un po' di rischi li ha corsi, e su qualcuno è rimasto parzialmente bruciato. Pure qui: c'è stato un "prima" perfetto e un "dopo" per cui vale la pena accontentarsi, con il supporto dei risultati. La cessione migliore? Moise Kean alla Fiorenitna. L'occasione perduta? Eh, il caso Chiesa è finito male. Un po' per tutti.
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