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    Juvemania: se ti danno del mafioso

    Juvemania: se ti danno del mafioso

    Niente di speciale. Della vittoria contro il Palermo la Juventus si prende il risultato, l'incrementato primato in classifica, la ritrovata vena di Vidal e la fine del digiuno di Llorente. 

    CASO PIRLO - Caso Pirlo: il Fellini di Madama sta recuperando. Ma i soci in campo fanno poco per agevolarne le verticalizzazioni. La Juventus è macchinosa. Il possesso palla (elevato) ne fa una squadra orizzontale dal gioco noioso. Involuzione cominciata con Conte (dopo la prima furente stagione di “lotta”). Con Allegri la Juve è diventata squadra di “governo“. Dove nessuno salta l'uomo e dove i cross per la zucca del basco arrivano col contagocce. Attenzione per mercoledì: il Genoa pressa e corre

    DOMANDE AD ALLEGRI - Domande da girare ad Allegri: se affronti avversari con una sola punta, servono tre difensori? E ancora: di gente portata all'uno contro uno la Juve ne ha poca. Diciamo Giovinco, Coman e Morata. Lo stesso Tevez non eccelle nel dribbling. E allora - pur non avendo il trequartista dei suoi sogni - se Allegri non prova a giocare con tre punte contro il Palermo in casa, quando mai lo farà? Non si pretende che la Juve emuli il Real. Ma una flebo di fantasia si impone: in Europa con i ritmi esibiti a Madrid e Atene, non si va lontano. La Juventus è stata anche sfortunata ma si sa come vanno le cose: se la fortuna è cieca, la sfiga in compenso ha dieci decimi di vista. In Europa la Juve non può più sbagliare. Faccia la Juve: i tifosi ci contano. Capitolo critiche. Condivido quanto scritto dal direttore Jacobelli: Allegri le accetti, sono motivate. Le critiche fanno bene: ti obbligano a confrontarti con la realtà. 

    LA RISPOSTA ULCEROSA DELL'INTER - Altra pagina: ha fatto rumore l'ennesimo scontro tra Juventus e Inter per le antiche, note vicende. A mio avviso Andrea Agnelli poteva risparmiarsi la battuta sul “cartonato“. Ma la risposta ulcerosa dell'Inter è andata oltre uno sfottò che lo stesso Moratti ha assorbito con classe. Certe repliche sono deleterie. 

    SE UNO TI DA' DEL MAFIOSO NON RISPONDI? - L'argomento mi consente di chiarire anche il mio pensiero relativamente alla “risposta“ che la scorsa settimana avevo invocato - adversus Garcia -  da parte di Allegri. Niente di virulento: ma se uno ti dà del mafioso (gesto del violino) hai il dovere di rispondere. Io capisco lo sfogo “a caldo“ di Totti. Non giustifico la sparata di De Sanctis dieci giorni dopo. Ma qui entra in ballo il procuratore Stefano Palazzi del quale si sono perse le tracce. Del resto un procuratore che archivia il “caso Tavecchio“ come può o potrà spendersi credibilmente contro qualsiasi tipo di lesiva dichiarazione? 

    AI LETTORI: CRITICHE SI', MALEDUCAZIONE NO - Infine: qualche lettore mi ha bacchettato per le posizioni espresse la scorsa settimana. Mi sta bene: il diritto di critica è sacrosanto. Persino quella del lettore che mi ha invitato a “cambiare mestiere“. Mi ritengo fortunato: maestri come Gualtiero Zanetti, Gino Palumbo e Indro Montanelli con i quali ho avuto il privilegio di lavorare non l'hanno pensata allo stesso modo. Diritto che non concedo - viceversa - a chi mi ha definito “gentaglia“. La maleducazione qualifica: e squalifica. “La buona educazione - sosteneva Mark Twain - consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri“. Se non la sostanza, almeno la forma. 

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